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La Gestosi

gestosi
( foto: www.pups4sale.co.nz )

La gestosi

Sindrome che compare nella seconda metà della gravidanza. I sintomi che la accompagnano sono l'ipertensione, la perdita di proteine con le urine (proteinuria) e gonfiore agli arti inferiori (edema).

La cause della malattia è un'alterazione della placenta durante la gravidanza, per motivi ancora non del tutto chiari. La placenta, danneggiata, libera sostanze tossiche che, o per via diretta o per via indiretta (per formazione di altre sostanze tossiche come la profibrina) causano queste alterazioni.

Gli effetti sono la costrizione delle piccole arterie (con conseguente ipertensione) e danno dei capillari (che determina proteinuria per compromissione dei capillari glomerulari renali, ed alterazioni di importanti organi quali il fegato).

Altri segni sono la diminuzione delle piastrine, l'emolisi (rottura dei globuli rossi) e problemi di coagulazione, oltre a un forte rischio di distacco della placenta.

La complicanza più temibile della gestosi (anche se molto rara) è la cosiddetta eclampsia che si manifesta con contrazioni generalizzate e si associa a coma e ad eventuali lesioni degli organi interni che, in alcuni casi, possono essere molto gravi (danni renali, epatici, cerebrali ecc.).
I segni clinici della gestosi, se si escludono le complicanze dell'eclampsia appena elencate, sono limitati al periodo della gravidanza. Le eventuali lesioni epatiche e renali dovrebbero essere normalmente reversibili e cessano con la fine della gravidanza. La prognosi della madre è buona mentre quella fetale dipende strettamente dalle complicanze che possono essere insorte nel corso della gravidanza. La prognosi, sia per la madre che per il feto, diventa riservata in caso di eclampsia.

La terapia si basa sull'uso di farmaci ad azione ipotensiva e su farmaci in grado di deprimere l'eccitabilità nervosa e quindi prevenire le convulsioni eclamptiche (Solfato di magnesio), oltre che, naturalmente, sul riposo a letto. Può essere effettuata anche terapia con calciparina, nei casi in cui non vi sia una eccessiva riduzione del numero delle piastrine, per cercare di migliorare il circolo placentare.

L'espletamento del parto può essere a tutti gli effetti una terapia, poiché risolve la malattia nella madre (nel giro di pochi giorni e toglie il feto da un ambiente che potrebbe essere inadatto alla sua crescita e sopravvivenza. Chiaramente espone il feto ai rischi della prematurità (questo dipende dall'epoca di gravidanza), che dovranno essere attentamente valutati al momento della decisione.

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