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Shar-pei, conoscere la razza

a cura di Sig.ra Giuliana Venturino

Shar-pei flowered verità e menzogne

Vorrei scrivere qualcosa circa lo shar-pei flowered o a mantello pezzato, perché nel nostro paese a parte il fatto che cuccioli con tale mantello fuoristandard non possono avere il pedigree, questo colore viene sempre definito come una stranezza o curiosità. NON E' VERO. Lo shar-pei flowered fa parte intengrante della storia della razza in quanto uno dei primo shar-pei importati negli Stati Uniti dall'allevamento di Matgo Law era appunto flowered, questo cane che si chiamava Down Homes Sweet Pea è stato uno degli stalloni fondatori della razza o se si preferisce della sua rinascita in America.

Down Homes Sweet

Qui sopra potete vedere la foto tratta dal libro di Kandy Stirling: The Chinese Shar-pei che mostra appunto questo cane che è stato uno dei primi stalloni usati per ricostruire la razza ed era appunto flowered., è difficile trovare oggi un cane, risalendo indietro nel tempo, che non abbia in un qualche punto del suo pedigree questo cane come antenato. Altri due tra i primi cani Usati in riproduzione: Chico's Roro II e Oriental Lion of MG Wai Lut, hanno prodotto alcuni cani flowered, questo in accordo a quanto riportato sul libro STALLONI Vol 2, tenuto dalla CSPCA il primo club di razza fondato nel 1974. Quindi si può ben dire che la maggior parte degli shar-pei odierni portano nel loro corredo genetico il gene flowered. La curiosità è che se anche talvolta due cani di colore solido producono o possono produrre un cucciolo o più cuccioli flowered, ciò non significa che ad ogni loro successivo accoppiamento ne producano altri, ciò può anche accadere una sola volta.
Comunque aldilà di queste considerazioni che magari possono interessare solo gli allevatori, si può ben dire che diversi dei primi 20 cani iscritti regolarmente e usati in riproduzione, portavano il gene flowered e il 90% degli shar-pei odierni hanno tra i loro ascendenti questi cani. Quindi il gene flowered che viene sicuramente dalla Cina da dove questi primi cani provennero, fa parte della storia della razza.
Nel 1978, un'allevatrice americana Susan Tunzi iniziò un programma di allevamento di questa varietà di mantello (preferisco definirla cosi che non varietà di razza) come lei, altri allevatori in ogni parte degli States iniziarono ad allevare e registrare i cuccioli con questo mantello. Addirittura un altro allevatore, Ruby Borden, sostenitore del flowered, mise un avviso pubblicitario per una sua cucciolata di shar-pei bianchi e neri, sulla rivista ufficiale della razza il magazine: THE BARKER. Tuttavia ciò scatenò diverse polemiche tra gli allevatori ed infine supportati da Matgo Law (che comunque ha esportato il gene flowered negli STATES con i suoi primi cani arrivati in USA) affermò che il flowered in Cina non era accettato e che quindi bisognava scoraggiarne la selezione.
Purtroppo però tale gene era ormai nella razza e ogni tanto saltavano fuori questi cuccioli che spesso erano anche i migliori della loro cucciolata: più belli e più robusti. Quindi che fare? Ho di persona parlato con una famosa allevatrice americana (che peraltro me lo ha anche scritto e non credo che avrebbe difficoltà a confermarlo trattandosi di storia della razza) questa allevatrice mi ha detto che da quando i flowered furono esclusi dallo standard, molti allevatori quando avevano cucciolate si preparavano con una bacinella d'acqua e molto poco eticamente, vi immergevano i cuccioli appena nati a mantello flowered, per farli morire. Questo risolveva il loro problema di collocarli,e salvava loro la faccia di fronte agli altri allevatori, nel senso che essi non avevano piacere che magari si sapesse che i loro riproduttori producevano i flowered, insomma per dirla con un temine terra terra ma molto esplicativo, in tale orrendo modo non si "sputtanavano". Questo era il loro intendimento per "selezione".
Fortunatamente la coscienza di qualcuno ha cominciato a lavorare e a tormentare gli animi, cosi qualche allevatore ha capito che davvero era poco etico umano ed accettabile tale pratica (peraltro non usata da tutti ci tengo a sottolinearlo) ma appunto da qualcuno di quegli allevatori che volevano "salvare le apparenze" o la "faccia" come preferite di fronte agli altri). Quindi vedendo che questi cuccioli non solo erano belli ma anche robusti, alla fine hanno iniziato a riselezionarli scentemente e non più ad eliminarli anche perché, appunto, parte integrante della storia genetica della razza: Oggi in USA ci sono molti allevatori di shar-pei che hanno affiancato l'allevamento del flowered a quello dello shar-pei tradizionale, qualcuno addirittura alleva solo questa varietà, che peraltro non è riconosciuta ma ha uno standard ben preciso seppure non ufficiale che stabilisce come deve essere un bel flowered, ed inoltre in USA anche gli shar-pei con il mantello di tale colore hanno il regolare pedigree AKC solo con la dicitura: Limited pedigree, cioè pedigree limitato, nel senso che è specificato che tale mantello è fuori standard e non è accettato nelle esposizioni ufficiali della razza.
Anche in Europa lo shar-pei flowered ha fatto il suo ingresso, in Spagna c'è l'allevamento di Villa Tigre che li alleva insieme allo shar-pei tradizionale, la Spagna come gli USA permette loro di avere il pedigree ufficiale spagnolo LOS solo limitato, con appunto la spiegazione che trattasi di mantello fuori dallo standard FCI, lo standard FCI infatti come quello AKC (leggi: AMERICAN KENNEL CLUB) non riconosce, non accetta insomma tale colore includendolo nei difetti da squalifica. Comunque appunto permette giustamente loro di avere regolare pedigree, perchè trattasi sempre di cani puri, l'importante è appunto specificarlo. Cosi come l'allevatore serio non lo presenta come una rarità da vendere a più caro prezzo, ma semplicemente come una varietà della razza. In Spagna un cucciolo flowered viene venduto al costo normale di un cucciolo a mantello solido. Pure in Olanda vi sono degli allevamenti (CHINESE WALL per esempio) che selezionano lo shar-pei flowered scientemente, cioè volutamente e non per caso come incidente di percorso in una cucciolata di shar-pei a mantello solido, anche in Olanda come in Spagna lo shar-pei flowered può avere il pedigree ufficiale limitato con la dicitura mantello non ammesso. Di recente nel Dicembre 2003 alcuni shar-pei flowered sono stati presentati in esposizione (non chiedetemi come perché non lo so) ma è cosi e so che in quel paese continuano a presentarli. Probabilmente non passerà molto tempo che la varietà sarà ufficialmente accettata in USA e quindi poi anche in Europa. Per il momento questa è solo una supposizione, ma per tornare al discorso della selezione voluta di questa varietà che peraltro è molto affascinante, cosi come dice l'articolo scritto da Jennifer Jewell: Nessun buon cane è del colore sbagliato. Nel senso che un cucciolo perfetto bello sano forte, che averebbe una lunga aspettativa di vita non può semplicemente essere magari eliminato alla nascita perchè di un colore non accettato. Mi piacerebbe qui sensibilizzare o attrarre l'attenzione sul fatto che qui in Italia, seppure membri della FCI come la Spagna e l'Olanda, fino ad oggi non si era preso in considerazione l'idea del pedigree limitato per i mantelli fuori standard, quindi un cane flowered non poteva avere il pedigree, credo che da quest'anno qualcosa sia cambiato, anche se 
per quel che riguarda lo shar-pei c'è da dire che oltre al mantello fuori standard per colore, c'è anche quello fuori standard per tessitura e lunghezza e cioè il BEAR COAT o mantello tipo orso. Questi cuccioli sembrano da piccoli dei chow chow, ma il mantello dell'adulto non arriva ad essere ricco e fitto come quello del chow chow. E' fuori standard perché fioccoso,ma il colore è di solito solido quindi nel pedigree limitato bisognerebbe specificare che tale cucciolo deve avere il pedigree limitato non già per il colore ma per la tessitura, credo che qui in Italia per il momento per quel che riguarda lo shar-pei il pedigree limitato sia riferito solo al colore, negli USA anche i cuccioli bear coat hanno il pedigree ufficiale AKC con la dicitura limitato. Una curiosità uno dei primi campioni della razza chiamato:

BEAR COAT
BEAR COAT

Walnut Lane's Rick of Poo era appunto bear coat. Sempre il gene bear coat è arrivato dalla Cina. Ovviamente in accordo e coerenza con lo standard cinese che recita che il pelo dello shar-pei deve essere ruvido e granuloso come sabbia al tatto, adirittura pungente. Comunque è interessante conoscere tutta la storia originale della razza sia per curiosità sia per ragionare con la propria testa e non andare solo e sempre per sentito dire. 
Nel bellissimo libro di Jo Ann Reditt: Understatanding the Chinese Shar-pei a pag. 41 riporta chiaramente che i tipi di mantello nello shar-pei sono tre:
Horse coat(li in realtà c'è scritto short- cioè corto) brush e bear coat,specificando che la lunghezza superiore a 2 cm e mezzo e la presenza di sottopelo sono indesiderabili. Quindi va da se che anche il bear coat per quanto indesiderabile e fuori standard fa parte del patrimonio genetico della razza, a differenza del flowered però, uno shar-pei bear coat sembra molto meno uno shar-pei ha un aspetto diverso, di solito sono cuccioli e poi adulti eccezionalmente dolci e buoni con una robusta ossatura quindi possibili ottimi compagni di vita per chi non ha pretese espositive.
Del resto ancora oggi è impossibile trovare due shar-pei uguali, con il tempo l'omogeneità è migliorata molto, ma ancora oggi due shar-pei che si possano scambiare tra loro sono impossibili da trovare. Anche in Cina patria d'origine dello shar-pei e che sostiene esclusivamente (come da sito del club di Hong Kong della razza) la varietàà horse coat e bone mouth, cioè il pelo cortissimo e ruvido e il tipo di testa ossuta dicevo anche in Cina patria d'origine della razza dove lo shar-pei di tipo americano brush coat e con testa meath mouth, viene considerato solo un discendente della razza originale, ha avuto ugualmente influenza il tipo meath mouth, perchè vi sono state numerose importazioni di questo tipo di shar-pei. Quando si compra uno shar-pei l'allevatore serio saprà sicuramente indirizzare la persona verso la scelta giusta, ed inoltre l'allevatore serio
non nasconde i cuccioli che magari hanno un qualche difetto,ma li presenterà onestamente in base al difetto stesso se veniale o capitale, proponendo di conseguenza cuccioli di diversa qualità e costo. 

Ora tornando al discorso dello shar-pei flowered e di quello bear coat cioè con mantello tipo "orso", la domanda è come possono far parte della razza attraverso i primi esemplari esportati in USA?
Bisogna sempre rifarsi alla storia dello shar-pei: Molti avranno notato delle similitudini con il Chow-Chow, come per esempio la lingua blu e nel caso del bear coat anche il pelo molto simile a quello del Chow Chow seppure non cosi ricco. Ebbene queste similitudini sono reali perché entrambi fanno parte della cosiddetta TAN DOG FAMILY. Cosa è un Tan Dog? La parola Tang deriva dalla dinastia Tang che ha regnato in Cina dal 618 al 907 dopo Cristo. Questa è considerato un'età d'oro per la Cina e molte cose cinesi portano il nome di questa dinastia come prefisso, per esempio Chinatow è detta dai cinesi: Tang Ren Jiei e per indicare tutti i cani locali essi dicono Tang Gauj (gauj significa cane in Cantonese). Questi cani erano tenuti non
come compagnia ma con funzioni di utilità: guardia caccia ecc... I Tang dogs sono praticamente dei cani tipo spitz con mantello lungo (talvolta anche corto) muso appuntito,il colore può essere solido e va dal bianco al fulvo al marrone al nero al rosso, ma può essere anche particolore cioè pezzato.

tang dog
immagine di un tang dog - fonte: hk shar-pei site

Subito dopo l'ultima guerra, la parola Tang Dog era usata intercambiabilmente con la parola Shar-pei, quando il concetto di razza shar-pei era molto labile. Gli attuali shar-pei flowered che si trovano oggi in USA sono probabilmente discendenti di quegli shar-pei di Hong Kong che portavano il gene flowered dei Tang Dogs, Ma perché e quando tutto questo è accaduto? Molto probabilmente anzi più che probabilmente tutto questo influsso/miscuglio è avvenuto tra i tardi anni '60 e gli anni '70, in quel periodo che gli studiosi dello shar-pei chiamano del grande mix, già questa parola è molto replicativa e lascia capire che in tale periodo, gli allevatori locali chiamavano lo shar-pei Chinese fighting dog, cioè Cane Cinese da Combattimento, questo perché loro incrociavano gli shar-pei con ogni cane che ritenevano appropriato, pur di ottenere un combattente di ottima qualità che avesse prestanza fisica per i combattimenti molto in voga in quel periodo e per loro aveva scarsissima importanza il rispetto dell'antico standard cinese cosi poetico e cosi preciso, in pratica loro vedevano lo shar-pei come Tang Dog cioè una parte dei loro cani locali. Negli anni settanta diversi shar-pei di tipi diversi ciòé poco omogenei furono esportati in USA e si creò una grande confusione, sicché nel 1975 il kennel club di Hong Kong decise di stoppare l'emissione di pedigree per gli shar-pei finché non avesse stabilito e ritrovato il soddisfacente tipo di shar-pei originale di cui si parlava nell'antico standard. Nel frattempo Negli USA gli allevatori avevano iniziato a preferire e quindi a cercare di fissare il tipo meath mouth di shar-pei cioè quello più rugoso e con testa carnosa, che pare abbia avuto l'influsso del Bulldog e di altre razze simili, anche forse per il limitato numero di soggetti a disposizione. Adirittura vi fu un periodo (anche qui in Europa) che più uno shar-pei era rugoso meglio era. Negli anni '90 alcuni allevatori di Hong Kong dichiararono che il tipo meath mouth era più commerciabile e cosi numerosi esemplari di tipo americano furono rispediti in Cina, Questo periodo è chiamato sempre dagli studiosi della storia dello shar-pei come periodo del Grande Flusso del Gene Meath Mouth, appunto agli inizi degli anni '90.
Comunque seri appassionati e cultori del tipo originale di shar-pei, hanno sempre cercato di far sentire la loro voce, in particolare Wai Kee Shun che già nel lontano 1958 aveva posseduto e presentato in esposizione il suo shar-pei bone mouth chiamato Eagle Win, sebbene questo leggendario shar-pei abbia paradossalmente favorito l'espandersi dello shar-pei di tipo meath mouth (perchè negli anni '80 diverse persone in Hong Kong specularono sulla grande richiesta di shar-pei negli USA e incentivarono cosi il tipo gradito là, il meath mouth appunto, ebbene a parte questo, Wai Kee Shun, nel 1984 propose di ufficializzare uno standard per lo shar-pei di tipo tradizionale, affinché non si perdesse il tipo, sempre più raro,ma la sua richiesta non incontrò particolari entusiasmi tra la comunità di Hong Kong che preferiva il meath mouth.
Quindi sicuramente lo shar-pei originale era quello horse coat con il pelo il più pungente possibile poi l'influsso degli incroci del periodo tra gli anni 60 e 70 ha portato l'ingresso del gene flowered (che crea il mantello pezzato) e del gene del pelo brush/bear. Per questo i puristi cinesi, pur ammettendo e conoscendo tutto questo riguardo alla storia dello shar-pei, accettano e tenano di salvagurdare il tipo di shar-pei ESCLSIVAMENTE horse coat con testa di tipo bone mouth e di colore solido. Sempre per l'influsso di shar-pei di tipo americano, anche in Cina sono stati presentati alle esposizioni locali, shar-pei di tipo bone mouth, ovviamente, meath mouth e anche del tipo intermedio frutto degli accoppiamenti tra i due tipi. Nel 1994, la FCI aveva adottato lo standard proposto da Hong Kong, dove si priviliegiava lo sharpei con poche rughe e il pelo horse coat, la taglia era aumentata ed erano ammesse anche le orecchie dritte seppure fossero preferite quelle aderenti alla testa. Questo standard però sconvolse gli allevatori Europei, perché descriveva un cane diverso da quello che erano abituati a vedere ed allevare, Quindi nel 1999 lo standard FCI fu nuovamente revisionato ed inpratica ora è il linea con lo standar AKC (americano) del 1998.
Si pensa che in futuro l'HKKKC (Hong Kong kennel club) proporrà uno standard per lo shar-pei tradizionale da affiancare a quello per l'American Shar-pei in modo da dividere le due razze. Del resto ciò è già avvento per il Cocker Spaniel (c'è il Cocker americano e quello inglese) per l'AKITA infatti c'è l'akita di tipo americano o grande cane giapponese e quello di tipo originale Giapponese quindi non si vede perché ciò non possa avvenire anche per lo shar-pei.
Tanto per fare un esempio lo standard cinese dice che la coda dello shar-pei originale deve essere come filo di ferro, spesso in punta questo tipo di coda ha un piccolo spunzone privo di pelo, insomma la punta finisce molto a punta e proprio in cima è priva di pelo. Qualcuno qui ha scritto che sembra la coda di un topo!!! Io credo che la verità stia come sempre nel mezzo: persino il famoso giudice Omura cultore dello shar-pei di tipo tradizionale horse coat e bone moth, ammette che ormai il tipo americano con pelo brush è una realtà, quindi sarebbe utile che ci fosse scambio e collaborazione nell'interesse primario della salute non solo di razza ma soprattutto intesa come salute fisica degli individui della razza. E' infatti innegabile che lo shar-pei tradizionale cinese è giunto a noi attraverso carestie, persecuzioni e difficoltà di ogni genere, così è arrivato a noi un cane temprato robusto e straordinariamente intelligente ( infatti gli antichi cinesi non andavano tanto per il sottile e se un cane non era utile finiva in pentola!) quindi questa dura selezione ha creato un cane davvero straordinario, ma la domanda è: quanti shar-pei di tipo americano, magari afflitti da entropio problemi di pelo (almeno i primi esemplari) problemi di chiusura e problemi di salute ben più gravi come l'amiloidosi, sarebbero sopravvissuti nel contesto duro della realtà cinese dei secoli andati? Probabilmente nessuno, quindi seppure è innegabile che lo shar-pei di tipo americano abbia un aspetto super accattivante e abbia creato nel grande pubblico un imprinting difficile da cambiare, è altrettanto innegabile che lo shar-pei originale, quello tradizionale e aderente allo standard con il pelo super pungente l'occhio triangolare ecc, abbia in sé anche doti di grande salute che possono sempre e comunque giovare alla selezione della razza e un allevatore serio non deve farne a meno solo perché questo tipo di shar-pei, chiamato anche impropriamente: "vecchio tipo" è meno appariscente e non rispetta le aspettative di rugosità che si aspetta il grande pubblico.

Comunque il fascino tutto orientale dello shar-pei di tipo tradizionale è del tutto unico. Il pelo dall'aspetto sabbioso unicamente di tipo horse coat (pelo tipo cavallo) e la particolare coda detta anche coda filo di ferro o peperoncino:

coda shar-peicodapeperoncini

foto per gentile concessione di E. Omura del Traditional Shar-pei Site

Ecco nella prima foto da sinistra come deve apparire la punta della coda di uno shar-pei tradizionale, di seguito ecco la tipica coda a filo di ferro o anche a peperoncino, infatti ricorda molto la forma di questo ortaggio.
Quindi infine, checché se ne dica, i puristi in Cina sostengono unicamente lo shar-pei di tipo horse coat, inoltre anche lo standard FCI dice chiaramente che il pelo deve essere pungente e la coda deve finire a punta, nel pelo brush coat tutto questo è molto meno evidente. Pertanto, sempre per i puristi cinesi, questa è una concessione allo standard inspiegabile.
Ecco cosa scrivono in Cina circa la nascita o provenienza dello shar-pei brush- coat (pelo di tipo pennello fino a 2,5cm) di tipo americano cioè meath mouth:

Omura
Foto per gentile concessione di E. Omura/ Traditional shar-pei site

Questa è una foto giovanile di Chung Ching Ming amico e consigliere di Wan Keen Shun, che è stato colui che nel 1984 ha proposto la stesura di uno standard a salvaguardia dello shar-pei di tipo originale e dal 2005 è presidente onorario del Zonggoquan Baochunui, che letteralmente tradotto significa:Chinese Breed Conservation Club cioè: Club per la conservazione della razza cinese.

Bene sotto questa foto di Chung Ching Ming apparsa su una rivista si legge: "Qui vedete Chung Ching Ming e il suo cane preferito Lisa, la nonna di tutti gli shar-pei Meath Mouth"(tipo americano)

Il commento a questa foto sempre sul sito dedicato allo shar-pei originale, dice che pur essendo la foto bianco e nero si evince facilmente che Lisa era un Tang Dog: coda piena e pelosa pelo di tipo brush coat orecchie erette. Non è quindi difficile capire perché diversi shar-pei occidentali sono retrocessi al tipo TANG DOG riguardo al pelo (brush appunto) e alla coda che di conseguenza nel pelo brush è per forza più piena e pelosa. Sempre rifacendosi alla storia del Grande Mix o periodo in cui la razza shar-pei è stata inquinata da altre razze locali, è per questo che i cinesi non accettano il mantello di tipo flowered, e nemmeno il pelo di tipo brush: perché entrambe sono proprio due caratteristiche tipiche dei Tang Dogs ed invece non lo sono mai state degli shar-pei originali o tradizionali, insomma dell'antica razza pura cui si riferisce lo standard cinese che recitato in lingua cantonese è una sorta di poema, che paragona ogni parte del corpo del cane a un oggetto di uso comune nella vita di ogni giorno in Cina.

© 2007 by Giuliana Venturino

Sito web consigliato:
www.reverditadragonslegend.com

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http://www.hkshar-pei.com
http://www.hkshar-pei.com/index.cfm?fuseaction=browse&id=17369&pageid=137
http://www.hkshar-pei.com/index.cfm?fuseaction=browse&id=17369&pageid=115

 

Traditional Shar-pei - pagina dedicata al sito web di Mr. Omura

 

 

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