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Sali minerali e Calcio

calcio

Appartengono alla categoria dei micronutrienti e sono rappresentati da composti inorganici con funzioni regolatrici e plastiche. Nell’organismo sono reperibili nella forma solida o in soluzione (sottoforma di ioni o composti non dissociati) nei liquidi organici. Secondo la loro distribuzione percentuale in un individuo, sono divisi in macrocostituenti che rappresentano almeno lo 0,01% del peso corporeo totale, e microcostituenti che rappresentano meno dello 0,01% del peso corporeo totale. Appartengono ai macrocostituenti: calcio, fosforo, sodio, potassio, cloro, magnesio e zolfo. Rientrano nel gruppo dei microcostituenti:
ferro, zinco, rame, selenio, cromo, iodio, fluoro, manganese, molibdeno e cobalto
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Infine esiste una terza categoria di oligoelementi, definiti minerali traccia, per la loro scarsissima presenza nell’organismo e nell’alimentazione. I minerali traccia sono: vanadio, silicio, nichel, arsenico. I minerali sono implicati nella costituzione strutturale di enzimi, ormoni e vitamine, ma anche di segmenti anatomici più o meno voluminosi come le ossa e i denti, svolgono funzione di modulazione e trasporto, sono direttamente implicati nel controllo della contrazione muscolare, ecc. L’assorbimento di sali minerali avviene nel tratto tenue dell’intestino e, al pari delle vitamine, la normale alimentazione, se ricca e variata, è adeguatamente sufficiente a fornire i giusti quantitativi di sali minerali.

Il Calcio

Il calcio è il minerale più importante per l'organismo del cane. 
Assieme al fosforo è il principale costituente delle ossa e, proprio in queste sedi, è reperibile la quasi totalità del calcio contenuto in un individuo (valore prossimo al 99%). La restante quota di calcio è presente nei tessuti e nel liquido extracellulare dove assolve ad importanti funzioni di controllo della contrazione muscolare e della trasmissione nervosa. Nel corpo è deputato a numerosi incarichi, dall’attivazione enzimatica alla regolazione della permeabilità della membrana cellulare, è implicato anche nella coagulazione del sangue, ecc. Le ossa sono il naturale deposito di calcio, che diviene disponibile a livello plasmatico in caso di carenza. Fissazione e liberazione di calcio sono sotto il controllo ormonale. Il fabbisogno giornaliero varia con l’età e con l’eventuale stato di gravidanza. Nella fase adolescenziale si attesta intorno ai 1200 mg, per poi calare intorno ai 900 mg al giorno nell’età adulta. In gravidanza e durante l’allattamento la necessità di calcio aumenta, poiché è in corso l’accrescimento osseo del feto, in questo periodo sarebbe opportuno fornire 300-400mg di calcio in più rispetto alla norma. 
Una carenza nell’apporto dietetico di calcio determina la demineralizzazione ossea che, a lungo andare, può portare a situazioni osteoporotiche, soprattutto nel sesso femminile che, a causa della menopausa, vanno incontro ad una carenza di estrogeni che sono implicati nel fenomeno di fissazione ossea del calcio. La riduzione drastica nel rilascio di estrogeni influenza negativamente anche il rilascio di calcitonina, con ulteriori conseguenza nefaste sulla struttura ossea. Il processo è particolarmente cospicuo, tanto da causare frequenti traumi ossei post menopausa. Sovrappeso e sedentarietà, abuso di alcol e fumo, squilibri alimentari sono tra le principali concause che aggravano o portano all’osteoporosi. Per contro una regolare attività fisica, con carichi di lavoro progressivi, tendono a contrastare l’insorgere del problema. La situazione diviene particolarmente preoccupante in quegli individui che, in giovane età, hanno avuto un’alimentazione povera di calcio, poiché è proprio durante la fase dello sviluppo che si ha la massima deposizione di tessuto osseo. Il calcio è altamente presente nel latte e nei derivati, che costituiscono una delle fonti maggiormente biodisponibili del minerale poiché, sia la vitamina D che il lattosio (entrambi presenti nel latte) favoriscono l’assimilazione del calcio. Un’eccessiva introduzione di calcio può arrecare problematiche renali o malassorbimento di altri oligoelementi, è tuttavia una situazione infrequente. Una carenza di calcio, oltre ad esporre al pericolo di osteoporosi, può comportare difficoltà nell’accrescimento osseo e rachitismo, gravi problemi nella trasmissione degli impulsi nervosi e della contrazione muscolare con conseguenti crisi tetaniche.


Tratto da: "A scuola di fitness", di Pierluigi De Pascalis, Ed. Calzetti Mariucci Allen LH (1982). Calcium  bioavailibility and absorption: A review. Am. J. Clin. Nutr.,  35: 783-808

Immagine: http://web.romascuola.net/ 

 

 

 

 

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