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Neuroanatomia

Qualsiasi tipo di comportamento complesso, ad esempio un'emozione, non si basa su un'unica zona cerebrale. Sono molte le parti del cervello che lavorano insieme per produrre un comportamento complesso. Interagiscono zone diverse del cervello.

Le emozioni implicano una orchestrazione dell'attività dei circuiti del cervello, in particolare del lobo frontale, che ospita le facoltà operative del cervello (ad esempio la pianificazione); l'amigdala, particolarmente attiva quando si provano emozioni negative come la paura e l'ippocampo, che regola le azioni rispetto al contesto.

L'amigdala è cruciale per certi tipi di emozioni negative, in particolare la paura.
Gli animali mostrano di provare emozioni simili alla paura che sono paragonabili a quelle degli essere umani, il cervello animale ha struttura simile a quello umano, per lo meno per i mammiferi, ma ci sono delle differenze importanti per quel che riguarda i lobi frontali, che sono molto più grandi negli esseri umani ( maggior sviluppo della neocorteccia).

L'ippocampo è una struttura allungata e collocata proprio dietro l'amigdala che è stata collegata alla memoria.

L'ippocampo svolge un ruolo centrale nelle emozioni perché è essenziale nel contesto degli eventi.

E' una struttura che presenta una notevole plasticità (in caso di depressione l'ippocampo si restringe, ma se la depressione è trattata con antidepressivi impedisce l'atrofia dell'ippocampo).
In certa misura le funzioni dell'ippocampo e di altre strutture possono essere svolte da parti diverse del cervello sebbene, per quanto ne sappiamo, tale operazione sia limitata.
 L'ippocampo ci serve per rendere l'emozione appropriata alla situazione.

Esempio se una persona è triste per la morte di una persona è naturale.

Una persona depressa invece prova tristezza in contesti non appropriati, in questo caso una delle ipotesi è che l'ippocampo non funzioni bene.

L'ippocampo ci fornisce informazioni sul contesto e ci aiuta ad orientare le reazioni emotive di modo che siano orientate al contesto.

Lo stesso accade per la paura e per la fobia, l'estremo patologico della paura.
E' normale provare paura in reazione ad una minaccia alla nostra sopravvivenza fisica, ma un individuo fobico proverà paura in altri contesti.

Il lobo frontale del cervello, in rapporto alle dimensione del resto del cervello, negli esseri umani è più elevato che nelle altre specie.

Questo ci dice che nel lobo frontale c'è qualcosa di estremamente importante per certe qualità che sono specificatamente umane.

Una delle capacità umane forse più importanti è la capacità di regolare le emozioni dove i lobi frontali sembrano svolgere un ruolo cruciale.

Gli animali hanno un sistema di regolazione delle emozioni? Sì, ce l'hanno ma non è sofisticato come quello umano.

Una delle esperienza più importanti degli ultimi cinque anni è che i lobi frontali, l'ippocampo e l'amigdala cambiano in reazione all'esperienza.

Sono le parti del cervello più fortemente influenzate dall'ambiente emotivo in cui cresciamo e dalle esperienze che ripetiamo.

L'aspetto più entusiasmante di queste scoperte è che l'impatto dell'ambiente sullo sviluppo del cervello è stato rintracciato fino al livello dei geni.
Finora è stato fatto solo sugli animali, ma abbiano tutte le ragioni di credere che riguardi anche gli essere umani.
Se un individuo è cresciuto in un ambiente favorevole, si verificano dei cambiamenti dimostrabili e oggettivi nell'espressione dei geni. 
Ci sono ad esempio dei geni per certe molecole che svolgono un ruolo importante per le emozioni e che reagiscono se vengono nutriti.

Coloro che crescono in un ambiente favorevole hanno più capacità di regolare le proprie emozioni. 

Un tempo, fino a qualche anno fa, si credeva che ognuno di noi nascesse con un numero determinato di neuroni e che quello fosse il numero a disposizione per tutta la vita.

Credevamo che i cambiamenti legati allo sviluppo riguardassero soltanto i collegamenti tra quelle cellule e la morte delle cellule ma che, in ogni caso, di cellule nuove non ne nascessero.

E' ormai dimostrato che nascono nuovi neuroni per tutto l'arco dell'esistenza.

L'intelligenza specifica del genere umano:

Il lobo frontale è diviso in certo numero di zone diverse. La zona conosciuta come corteccia ventromediale è assolutamente cruciale per le emozioni.
I pazienti che hanno subito un danno in questa zona del cervello mostrano comportamenti emotivi irregolari, disturbati o a scatti.
In particolare la parte più frontale del lobo ha un ruolo importante in certi tipi di cognizione, in particolare nella pianificazione del futuro (anticipazione carica di aspettative per un incontro), questa parte del cervello è attiva nel rappresentare mentalmente l'obiettivo.

In circostanze normali, le zone del cervello che danno inizio ad una emozione e quelle che la regolano sono attivate simultaneamente.

I lobi frontali sono essenziali per l'intelligenza cognitiva e per quella emotiva.

 

Tratto da appunti del corso di laurea T.A.C.R.E.C., Facoltà di Medicina Veterinaria di Pisa;
Prof.sa Grazia Guidi, Dipartimento di Clinica Veterinaria - anno accademico 2007/2008.


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