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La razza

la razza

( foto di Federico Vinattieri per difossombrone.it )

Una razza canina dal punto di vista zootecnico si definisce:
"un complesso di individui che si distinguono dagli altri appartenenti alla stessa specie per uno o più caratteri costanti che vengono regolarmente trasmessi ai discendenti".
In natura la parola "razza" non ha nessun significato, è un termine che non esiste. Tutte le razze del mondo sono infatti manipolazioni dell'uomo. Se, per assurdo, l'uomo sparisse dalla terra, tutte le razze del mondo scomparirebbero e piano piano si tornerebbe ad un unica razza, anche se si vedrebbero ancora evidenti variabilità al suo interno.
Le razze si accoppiano liberante tra loro, dando vita così ai meticci.
Un'altro errore che alcune persone commettono è che non si può parlare di razze di animali domestici e di razze di animali selvatici con lo stesso significato. Le prime infatti sono totalmente un prodotto artificiale, mentre le razze di animali selvatici sono naturali e selezionate dall'ambiente, dal clima e dall'adattamento ad un determinato ecosistema.
Tutte le razze canine che oggi esistono sono selezionate e tenute in vita solamente per il lavoro degli allevatori.
Se permettessimo ai cani di accoppiarsi tra di loro liberamente, nell'arco di pochi decenni tutto il lavoro di selezione svolto dagli allevatori verrebbe distrutto.
I primi mutamenti fisici nei cani cominciarono circa 14.000 anni fa, confermata dai ritrovamenti fossili. Abbiamo recuperato reperti storici che ci hanno permesso di ricostruire l'evoluzione delle razze. Il periodo in cui è avvenuto il più importante cambiamento di tipo fisico e comportamentale del cane è stato sicuramente intorno al 4.000 a.C.; questo cambiamento della morfologia del cane è stata involontariamente documentata da molti artigiani dell'epoca che immortalarono su vasellame molti canidi dell'epoca. Inoltre diversi cani apparvero su pitture murarie dell'antico Egitto, e più precisamente cani di tipo graioide, che noi oggi chiamiamo comunemente levrieri.

Plinio, in epoca romana, suddivideva i cani in sei categorie:

  • villatici = cani domestici e da guardia

  • pastorales pecuarii = cani da pastore

  • venatici = cani da caccia

  • pugnaces e bellicosi = cani da guerra e da combattimento

  • nares sagaces = cani da fiuto

  • pedibus celeres = cani da punta o da ferma

Ovviamente questa classificazione rudimentale comprendeva le categorie di cani presenti in quel periodo, che si differenziavano soprattutto per la loro funzione ed utilità.
Le centinaia di razze che noi conosciamo oggi, sono il risultato di programmi di selezione molto spinti che sono stati effettuati solamente negli ultimi secoli. Infatti molte delle razze odierne sono apparse come tali solamente dalla seconda metà del XIX secolo fino alla prima metà del XX secolo.

a cura di Federico Vinattieri

 

 

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