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Il sesto senso

a cura di Veronica Bianchi

Come spiegare le imprese di cui certi cani sono capaci? Alcuni percorrono chilometri per cercare il padrone lontano, altri lo trovano tra mille nella folla. E che dire di quei cani che sembrano animati da una reale premonizione? Si tratta davvero di un sesto senso? Di telepatia? Questi fenomeni faranno scorrere ancora fiumi d'inchiostro.
Più o meno ogni anno, la stampa riporta l'impresa di un cane (o di un gatto) che ha percorso molte centinaia di chilometri per ritrovare il suo padrone. 

-Il metodo dei tentativi e degli errori-
Se la distanza è breve, si pensa che il cane, spinto dalla fame o dall'inquietudine, pervenga a determinare una direzione generale.
Una volta sulla buona strada, esso mette in atto una sorte di metodo basato su tentativi ed errori. 
Procede basandosi sulla memoria associativa.
Avanza con l'aiuto di riferimenti visuali, acustici, degli odori familiari, dei cammini già percorsi.
Tornando sui suoi passi se sbaglia, finisce per raggiungere lo scopo.
Quando la distanza da percorrere è più lunga, la situazione si complica. Ma il grosso atout del cane è il suo odorato, che è infinitamente superiore a quello dell'uomo.
L'esempio seguente ne è la prova: per andare da un villaggio a un altro, un cane percorreva, attraverso i campi, un tragitto molto sinuoso. Fu un segretario del comune che ne trovò la spiegazione rovistando nelle carte dell'archivio.
L'animale seguiva la traccia di un antico sentiero del XIX secolo ormai completamente cancellato. Ne uscivano ancora degli odori ai quali il cane era sensibile.
Più concretamente, si trovano dei cani capaci di ritrovare una persona in mezzo a una densa folla e a una mescolanza di odori apparentemente indecifrabili.

-Yang, viaggiatore senza biglietto-
La storia straordinaria del Chow-Chow Yang, è stata raccontata da Jean Prieur nel suo libro L' ame des animaux (Laffont, 1986). I suoi padroni, che abitano a Metz, hanno una figlia, Teresa, che studia a Parigi e torna a casa ogni venerdì sera. Yang li accompagna ogni settimana a condurla e a riprenderla alla stazione.
Un giorno la ragazzina telefona per dire che non rientrerà a Metz. Yang ha capito. Raggiunge la stazione e salta su un treno per Parigi (che non è quello che prende solitamente Teresa). Si mette in moto uno stato d'allerta. Alla stazione di Bar-le-Duc, i pompieri tentano di prendere il Chow-Chow, che fa resistenza.
Sarà alla fine domato dopo un folle inseguimento e dovrà pazientare una lunga settimana per rivedere Teresa.
Per raggiungere il proprio padrone, certi cani hanno preso la carrozza a cavalli -Il Fox-terrier di Clemenceau lo faceva regolarmente; gli era sufficiente mostrare il suo collare al cocchiere-, altri il battello...
Se le spiegazioni a questi comportamenti non mancano, alcune non sono completamente convincenti. Gioca un ruolo il campo magnetico terrestre? Quali vibrazioni avverte il cane? La telepatia può intervenire tra il cane e il suo padrone?
Alcuni infatti permettono di crederci. E sarà la sola spiegazione possibile quando un cane raggiunge il padrone in un luogo dove non è mai stato.

-Fenomeni inesplicabili- 
Altri fenomeni portano a credere all'esistenza nei cani di un sesto senso. Verso il 1920, lo psicologo russo Bekhterev si abbandonò, con la collaborazione dell'addestratore Durov, a delle curiose esperienze. Egli mise una palla di carta sotto una tavola. Si trattava poi di convincere un Fox-Terrier di andarla a prendere. L'addestratore gli diede l'ordine col pensiero, e il cane se ne impossessò. Bekhterev potè verificare che Durov non utilizzò alcun artificio (fischi e ultrasuono, per esempio).
Negli Stati Uniti, in un ospedale di New York, lo psicologo Aristide Esser sistemò due locali molto distanti l'uno dall'altro, e ricoprì le pareti di rame. Nessuna comunicazione era possibile tra di esse, neppure la minima vibrazione si poteva trasmettere.
Una cagna di Boxer e il suo cucciolo erano stati entrambi abituati a coricarsi quando un giornale arrotolato veniva agitato davanti a loro.
Essi furono messi ciascuno in una stanza. Il giornale fu agitato davanti al giovane Boxer, che si accucciò. Incredibilmente sua madre fece altrettanto.
In un'altra esperienza, un boxer fu messo in una delle stanze. Nell'altra si fece entrare il suo padrone, che un uomo finse di picchiare. Immediatamente, il cane tentò di gettarsi in suo soccorso.
Il celebre parapsicologo J.B. Rhine si è ugualmente affidato a dei test. Egli fece interrare delle scatole di legno sotto la sabbia di una spiaggia.
Dei cani addestrati dovevano trovarle. Ben inteso, essi ignoravano dove erano state nascoste la scatole, così come lo ignoravano i loro proprietari.
In un primo tentativo, la percentuale di riuscita dei cani fu del 51,7%; nel secondo, cadde al 39% (ma questa 'caduta' è abituale in parapsicologia): i risultati sono superiori a quelli che darebbe il il caso.
Altri fatti sembrano tener conto di un presentimento (sintomo premonitore) del cane.
Un Pastore Tedesco si riposava in un fienile, ai piedi del padrone. A un tratto, si levò, gemette, tirò il padrone per i pantaloni. Un istante dopo, una grossa trave cadde proprio dove era prima l'uomo.
Si trattò di una premonizione? O, più semplicemente il cane aveva notato che la trave stava cadendo? O forse, con il suo udito più raffinato di quello umano, aveva percepito qualche scricchiolio?
Ma ecco un episodio più inquietante. Nel 1970 un Pastore Tedesco di nome Caid era solo con la sua padrone, il cui marito lavorava in un cantiere lontano qualche migliaio di chilometri. Tutto ad un tratto, il cane si accucciò, immobile, zampe tese e occhi fissi. Per dodici minuti, rifiutò di muoversi, come paralizzato. Poi, si alzò gemendo pietosamente come in preda a un dolore.
La sua padrona apprese più tardi apprese più tardi che, in quel momento, suo marito era stato ucciso da una escavatrice e che la sua agonia era durata dodici minuti.
Il colmo della stranezza si verifica con l'apparizione di cani fantasma in momenti cruciali, fenomeni ancor più difficili da credere ma che continuano comunque a essere segnalati. 

 

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