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La salmonellosi

salmonella
( immagine: http://images.livescience.com )

Relazione di Dott.ssa Gabriella Pelagalli - Dirigente del Servizio Veterinario A.S.L. N. 9 - Macerata

Patogene per l'uomo e gli animali, le salmonelle sono causa di gastroenterite, setticemia, polmonite e aborto. La loro classificazione si basa sulle caratteristiche sierologiche, con la presenza di diversi antigeni: somatico (O), flagellare (H), di superficie (Vi). Alcune sierovarianti del genere Salmonella sono adattate ad un determinato ospite: è il caso di S. abortus ovis, causa principale di aborto in questo animale, S. typhi suis, S. gallinarum e S. pullorum adattate rispettivamente al suino e al pollo. Le salmonelle vengono inattivate a 56° in 10-12 minuti. Resistono anche per alcuni mesi nelle feci, nei liquami, nei corsi d'acqua e nelle acque stagnanti.
Le salmonellosi si definiscono come malattie contagiose a decorso acuto, subacuto e cronico che colpiscono svariati animali domestici e selvatici, caratterizzate generalmente da gravi processi infiammatori a carico dell'apparato digerente; talvolta vengono però a verificarsi quadri anatomo-clinici diversi con aborti, forme settiche, broncopolmoniti meningoencefaliti, mastiti, linfadeniti ecc. Sono malattie cosmopolite e rappresentano delle tipiche zoonosi.

Epidemiologia della salmonellosi

I casi di infezione salmonellare, nell'uomo e negli animali, sono in continuo aumento ovunque; è interessante notare che il crescente estendersi della casistica non è legato alle specie di salmonelle autoctone, in rapporto alle varie aree geografiche, ma è invece in diretta relazione con la comparsa di un gran numero di nuove specie del germe. La pressione contaminante ed infettante esercitata dalle salmonelle è in deciso incremento, in relazione a condizioni di inquinamento specifico generale che non risparmiano neanche l'ambiente della cucina familiare, le istituzioni sanitarie (ospedali), la ristorazione collettiva più attentamente organizzata.
La via di trasmissione classica è quella orofecale. Le principali fonti di contaminazione sono costituite:

  • dal soggetto malato e dal portatore sano;

  • dagli alimenti, in particolare quelli a base di farine proteiche;

  • dalle acque e dai liquami zootecnici.

Negli allevamenti intensivi, questa malattia si è trasformata in malattia condizionata, con l'intervento di numerosi fattori predisponenti (carenze igieniche, fattori meteorologici, sovraffollamento, stress vari), e in malattia collettiva, con vasta contaminazione ambientale e conseguenti implicazioni zoonosiche. L'infezione si trasmette più spesso per via indiretta, tramite la disseminazione del germe nell'ambiente (terreni, pascoli, acque superficiali) da parte di portatori-eliminatori, veri e propri serbatoi viventi. Tale massiva microbizzazione conduce alla diffusione delle salmonelle in animali selvatici e semiselvatici (uccelli selvatici, roditori¡­).
L'impiego nella produzione dei mangimi di materie prime contaminate e non sottoposte a risanamento, determina, a sua volta, condizioni di inquinamento difficilmente controllabili per la introduzione negli allevamenti di sierotipi esotici.
Gli uccelli selvatici, i roditori e i topi in particolare costituiscono una sorgente di infezione attraverso la fecalizzazione dell'ambiente e dell'alimento.

epidemiologia salmonellosi
( immagine: www.ltsa.fr )

La patogenesi della salmonellosi

Le infezioni da salmonella all'inizio sono normalmente circoscritte all'apparato digerente; la generalizzazione avviene poi per batteriemia, cui conseguono meningite, polmonite e aborto.
L'insediamento nell'intestino (ultimo tratto del tenue e colon) viene contrastato dalla normale flora microbica saprofita, mentre viene favorito dal rallentamento della peristalsi, dalla distruzione della normale flora intestinale (somministrazione di antibiotici), fattori dietetici. Dopo una colonizzazione locale, la moltiplicazione e il raggiungimento dei linfonodi regionali, si può verificare la setticemia, la cui patogenesi è strettamente correlata agli effetti indotti dalla endotossina.

Le fonti di infezioni per gli animali

farine animali: sangue, ossa, piume, farine di pesce possono essere contaminati a seconda della loro provenienza e del modo di preparazione. Ricordiamo che, attualmente, le "proteine animali trasformate" sono consentite solo per gli animali non produttori di alimenti per l'uomo, fatta eccezione per le farine di pesce che possono essere utilizzate nei non ruminanti solo previa autorizzazione regionale; 
concimi: il 40% circa di quei concimi a base di composti organici può essere contaminato; le percentuali salgono se i fertilizzanti contengono ossa macinate; 

acque superficiali: è possibile che le salmonelle vi si moltiplichino, in presenza di contaminazione organica e temperatura di almeno 5°C. I pesci d'acqua dolce potrebbero contrarre l'infezione e rimanere portatori - diffusori per alcune settimane. 
Letame, colaticcio, effluenti e rifiuti dei macelli: i cambiamenti nelle tecniche di allevamento dei bovini con passaggio da allevamento a posta fissa con lettiera alla stabulazione libera hanno condotto ad una minore maturazione del letame che, tra l'altro, viene diluito dalle acque di lavaggio e mescolato con le urine; questi sistemi di allevamento fanno sì che le salmonelle eventualmente presenti sopravvivano per lungo tempo. Le acque reflue dai mattatoi è opportuno che vengano adeguatamente trattate sia per abbassare il contenuto organico ed il B.O.D. che per distruggere microrganismi e uova di parassiti.

Alimenti vegetali: i dati attualmente conosciuti ci portano a considerare potenzialmente pericolosi i foraggi provenienti dall'estero.

salmonella
( immagine: www.nrc-cnrc.gc.ca )

Nei volatili

Nell'infezione dei volatili sono implicati sia alcuni sierotipi ospite-specifici (S. pullorum-S.gallinarum) che altri non adattati all'ospite (S. typhimurium, S.arizona e molti altri).
S. pullorum è l'agente eziologico della pullorosi (diarrea bianca bacillare), colpisce soprattutto il pollo ma è stata segnalata anche nei tacchini, anatre, piccioni, faraone, fagiani e vari uccelli selvatici. Anche se la malattia può essere contratta a qualsiasi età, la probabilità che l'animale venga contagiato diminuisce con l'età e la mortalità è rarissima negli animali adulti.
L'infezione avviene per lo più da uova infette (localizzazione ovarica) per contatto diretto o per via inalatoria. I soggetti che sopravvivono rimangono portatori - eliminatori e possono contaminare, con le deiezioni, alimenti e acqua.
S.gallinarum è l'agente causale della tifosi del pollo e del tacchino che può colpire anche anatre, faraone, fagiani e pavoni.
E' rara nel pulcino, anche se la trasmissione può avvenire attraverso l'uovo. Il contagio avviene per mezzo della contaminazione di acqua e alimenti da parte dei soggetti ammalati o portatori.
Fatta eccezione per S. typhimurium che si localizza nelle ovaie, nelle altre forme l'infezione si stabilisce per contaminazione esterna del guscio dell'uovo e non per via transovarica. Le salmonelle penetrano nel guscio attraverso le porosità del guscio imbrattato da feci contaminate.
Le salmonelle sono sensibili a vari antibiotici: ampicillina, amoxicillina, cefalotina, aminoglicosidi, tetracicline, chiniloni e all'associazione trimetoprim-sulfametazolo.
L'uso indiscriminato di antibiotici ha portato alla comparsa di ceppi resistenti.
Le salmonellosi nell'uomo sono infezioni cosmopolite. Le possibilità di contagio per l'uomo sono aumentate con l'evoluzione dei sistemi di allevamento per gli animali: utilizzo di alimenti contaminati per animali verso animali verso derrate alimentari verso uomo.
I rapporti di convivenza sempre più stretti che si sono instaurati, soprattutto nell'area urbana, tra uomo e gli animali d'affezione contaminati dal consumo di carni crude o negli acquari (cani, gatti, tartarughe, pesci) rappresentano un ulteriore veicolo da considerare seriamente.

La prevenzione delle salmonellosi nell'uomo prevede:

  • applicazione di misure igieniche atte a prevenire o almeno limitare la contaminazione oro-fecale nel bambino;

  • controllo sulle fonti di approvvigionamenti idrico e sulle acque di balneazione;

  • riconoscimento dei portatori (coprocolture) nell'ambito del personale ospedaliero e degli addetti all'industria alimentare.

La gestione di un focolaio di salmonellosi nelle stalle dei bovini da latte presenta alcune particolari problematiche, legate principalmente all’impossibilità di sospendere la consegna del latte ed al ciclo di produzione che, a differenza di altre tipologie d’allevamento, non prevede fasi di “tutto vuoto” nelle strutture zootecniche.
Si aggiunga che il caso presentato in questo lavoro è il primo descritto in Italia di Salmonella Typhimurium DT104, agente batterico che si caratterizza per l’elevata patogenicità anche per l’uomo, e che la diffusione dell’infezione è stata molto elevata, a causa probabilmente della cattiva conduzione igienico-sanitaria dell’azienda.
Le misure adottate in questo contesto sono riconducibili a due linee direttrici: gestire “il rischio” dovuto alla presenza dell’infezione salmonellare, con misure rigorose ma attuabili, e modificare tutti gli elementi strutturali e gestionali in grado di favorire la diffusione e l’endemizzazione dell’infezione.
In pratica si trattava di impedire in una prima fase l’ulteriore diffusione della malattia e successivamente di eliminare tutti i fattori di rischio che ne avevano determinato la comparsa. A questo fine l’elemento che, a nostro giudizio, ha permesso di realizzare questi obiettivi è stato il coinvolgimento nella gestione del problema di tutti i componenti del “sistema sanitario”, che potevano dare il loro apporto, cioè i servizi veterinari dell’ASL, il laboratorio territoriale dell’Istituto Zooprofilattico ed il veterinario aziendale.
L’azione sinergica ed il confronto di questi tre attori ha infatti consentito di valutare il problema secondo tutti i punti di vista, di mettere a punto delle azioni correttive più efficaci perché affrontate con un approccio olistico, e di coinvolgere l’allevatore nel miglioramento della conduzione aziendale

Fonti: www.ciaopet.com  - www.ilprogressoveterinario.it

 

 

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