|
Approfondimento:
Prioni e Viroidi
Esistono diversi organismi simili ai virus per quanto
riguarda il comportamento ma estremamente diversi nel modo di agire. Questi
organismi, infatti, infettano e colonizzano ampie parti di tessuto
rendendosi simili ai virus pur essendo strutturalmente diversi.
Viroidi
I viroidi sono filamenti più o meno lunghi di RNA che infettano le piante
superiori. Possiedono un codice genetico molto piccolo che non presenta
rivestimento di natura proteica. Al pari dei virus possono essere letali per
l'organismo che li ospita poiché ne consumano velocemente le risorse. I
viroidi si trasmettono mediante contatto diretto tra pianta e pianta, con
l'utilizzo di attrezzi agricoli e molto raramente mediante fattori terzi
come il polline o altri mezzi fisici.
Prioni
I prioni sono ammassi proteici presenti negli animali superiori poiché
normalmente sintetizzati durante la fase di sintesi proteica. Non sembrano
possedere codice genetico.
I prioni risiedono nella superficie delle cellule nervose e servono per
agevolare la trasmissione dell'impulso nervoso.
Alcuni prioni, tuttavia, riescono a modificare la loro struttura
quaternaria, ovvero la disposizione delle proteine costituenti nello spazio,
possedendo così le stesse proteine ma una funzione totalmente differente. I
prioni "modificati", infatti, risultano dannosi per l'organismo
che li ospita poiché ne alterano le funzionalità fisiologiche e,
trovandosi nelle cellule nervose o nel cervello, degenerano la capacità e
la lucidità dell'animale ospite. L'analisi accurata dei prioni è la
conoscenza sui loro meccanismi è in gran parte dovuta al virologo
statunitense Stanley Prusiner che iniziò a interessarsi di questi organismi
simili ai virus sin dalla seconda metà del ventesimo secolo.
La riproduzione
La riproduzione del prione è particolare. Esso, infatti, non possiede
codice genetico e non può sintetizzare le proteine simili a se. Per potersi
riprodurre aggancia i prioni "sani" e trasforma la loro struttura
quaternaria rendendoli prioni "modificati". La prolificità del
prione "modificato" è molto elevata e per questo motivo l'animale
ospite muore in breve tempo. L'osservazione di tratti cerebrali di animali
colpiti da prioni denota una modificazione del tessuto che diventa molto
simile ad una spugna. Da qui il termine encefalopatia spongiforme con le
varianti bovine, equine, o perfino umane.
I tipi di prioni
Il prione più conosciuto è quello della BSE o encefalopatia spongiforme
bovina, comunemente conosciuto con il nome di mucca pazza, osservabile in
molti bovini, specialmente alimentati da farine animali risultanti dalla
macellazione di animali già colpiti dalla BSE. La BSE, tipicamente, uccide
i bovini dopo mesi di sofferenze e apparente pazzia, mancanza di
coordinamento e forti spasmi.
Una variante della BSE colpisce anche l'uomo e prende il nome di Malattia di
Creutzfeldt-Jakob o CJD, che degenera il tessuto nervoso, la sindrome Kuru,
dove i prioni colpiscono il cervelletto e i sintomi sono molto simili alla
CJD e al morbo di Parkinson, e il morbo di Gerstmann-Sträussler-Scheinker
che causa vertigini, perdita dell'orientamento e difficoltà nello scrivere
e nel coordinare.
La trasmissione dei prioni
I prioni, in quanto proteine, possono essere trasmessi anche dopo la morte
di un animale infetto e vengono resi inattivi dal calore. Per questo motivo
è consigliabile sempre cuocere in modo uniforme ed ottimale la carne prima
di consumarla.
Questo articolo è protetto dalle Leggi Internazionali di Proprietà.
E' PROIBITA la sua riproduzione totale o parziale, all'interno di qualsiasi mezzo di comunicazione
(cartaceo, elettronico, ecc.) senza l'autorizzazione scritta dell'autore.
|