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La trasmissione dei caratteri

caratteri genetici
( nella foto Dago e Lilliput, proprietà: Sonia Casanova )

In genetica, un carattere rappresenta l'espressione visibile o quantificabile di uno o di più geni. Il colore del mantello, l'attitudine di un cane da ferma a segnare le sue prede, l'altezza al garrese, la displasia dell'anca rappresentano quattro esempi di "caratteri" in senso lato. Un gene rappresenta un'unità di programma situata in un posto preciso (loco) di un cromosoma. Se il gene fosse una nota musicale, il cromosoma rappresenterebbe il suo supporto materiale, cioè lo spartito.
Tutte le cellule di un cane contengono nel loro nucleo 39 coppie di cromosomi, tranne le cellule che non hanno nucleo (globuli rossi) e le cellule sessuali (spermatozoi e ovuli) che possiedono i 39 cromosomi solo in unica copia. L'insieme dei cromosomi che portano i geni costituisce così il patrimonio genetico o genoma dell'individuo, cioè il programma che ispirerà la sua morfologia e il suo comportamento.
Se i cromosomi sono rappresentati in doppia copia, è perché sono ereditati per metà dal padre e per metà dalla madre. Per ogni loco, un gene ha quindi la possibilità di esprimersi due volte attraverso la voce del padre e quella della madre (si parla allora di allele). 
Nel caso in cui queste due voci siano identiche e diano quindi lo stesso ordine, l'individuo sarà definito "omozigote" per il carattere considerato. Per esempio il gene "b" (per "brown") trasmetterà il carattere del mantello di colore marrone nel cucciolo se è presente contemporaneamente su entrambi i cromosomi parentali. Il cucciolo sarà detto "omozigote b/b". 
Inversamente, se il cromosoma ereditato dal padre porta il gene "B" (per Black) e quello della madre il gene "b", il cucciolo è detto "eterozigote" B/b. Se in aggiunta, si constata che il suo mantello è nero, come quello del padre, significa che il gene "B" (maiuscolo) è dominante rispetto al gene "b" (minuscolo), detto recessivo. Al momento della formazione delle cellule sessuali (gametogenesi), un processo complesso chiamato "meiosi" dissocia le 39 coppie di cromosomi, le mischia e ridistribuisce come un gioco di carte una combinazione di 39 cromosomi ad ognuno dei gameti.
La diversità genetica dei gameti assicura così la variabilità genetica in seno ad ogni razza canina. L'unione di uno spermatozoo e di un ovulo (fecondazione) porta alla formazione dell'uovo (zigote) nel quale i cromosomi ereditati dai due genitori si riuniscono nuovamente in coppie omologhe. 
Si vede quindi che una selezione involontaria si verifica già a due livelli:
- al momento della meiosi, in cui un'informazione genetica differente è distribuita a ogni gamete;
- al momento della fecondazione, poiché non si possono prevedere quali spermatozoi saranno fecondanti né quali ovuli saranno fecondati.
Naturalmente, ogni cromosoma porta solo un unico gene. Ogni loco corrisponde a un'informazione genetica che può codificare sia la lunghezza del pelo, l'intensità del suo colore, un'attitudine enzimatica o ancora modulare l'espressione di un altro gene (epistasi). 
Alcuni caratteri sono sotto la dipendenza di diversi geni e la dominanza di un allele sul suo omologo può essere incompleta. 
Infine, notiamo che siamo molto lontani dal controllare l'insieme delle combinazioni genetiche, fatto che ispira all'umiltà e alla prudenza in questo campo regolato dalle leggi statistiche. 
Tuttavia, l'allevatore può già esercitarsi per due caratteri (lunghezza e colore del pelo), a prevedere il fenotipo dei cani che hanno ereditato delle combinazioni seguenti, sapendo che per il gene "lunghezza del pelo", l'allele L (peli corti) domina l'allele "l" (peli lunghi).

I prodotti ottenuti potranno essere:

  • BL/BL: peli corti, mantello nero, individuo doppio omozigote;

  • Bl/bL: doppio eterozigote a peli corti e mantello nero poiché '"B" e "L" dominano "b" e "l";

  • bl/bl: doppio omozigote a peli lunghi e bruni. È l'unica combinazione che permette ai due geni recessivi di esprimersi poiché sono ognuno in doppia copia;

  • bL/bl: Omozigote per "b", eterozigote per la lunghezza del pelo. Questo cane avrà il pelo corto e bruno;

  • Bl/bl: Omozigote per "l", eterozigote per il colore. Individuo a pelo lungo e nero.

Questi 5 esempi (tra le 16 combinazioni possibili) permettono già all'allevatore di familiarizzare con i principi che regolano la genetica. Così, per riprendere l'esempio precedente, se ci si interessa solo ai due caratteri studiati, le "probabilità" di trovare tra la popolazione, un cane marrone a peli lunghi sono stimate al 6,25% (1/16°), 18,75% (3/16°) per i peli lunghi e neri o corti e marroni e 56,25% (9/16°) per i peli corti e neri. Conoscendo il carattere dominante o recessivo di una qualità o di una tara, l'allevatore può così orientare la sua selezione per mettere tutte le probabilità dalla sua parte.

Sito web consigliato dallo staff: http://publications.royalcanin.com

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