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Il fitocomplesso

a cura di Adriano Sonnino

Nell’affrontare questo argomento mi sono chiesto se veramente nel mondo, come qualcuno va sostenendo, vi è la tendenza dell’uomo a riabilitare il ruolo di gestione della propria salute.

Se noi consideriamo quanto negli ultimi vent’anni è stato detto o scritto sui metodi alternativi di cura del proprio corpo, o sul continuo proliferare di certe tendenze spesso aspramente critiche nei confronti della "medicina ufficiale", non possiamo che convalidare tale ipotesi.

Non vi è dubbio che tra le tante terapie alternative, la "fitoterapia" (cura delle malattie con le piante medicinali) ha assunto un ruolo di primaria importanza quale terapia integrativa nonché, in taluni casi, sostitutiva della terapia medica.

Possiamo comunque affermare che questa tendenza sia stata adottata in ogni parte del mondo?

Se interpretiamo il fenomeno quale ricerca di un nuovo approccio terapeutico alternativo alla chimica, la risposta, quantomeno nell’ambito dei paesi industrializzati, è senza dubbio affermativa.

Laddove tale tendenza rappresenta in primo luogo il desiderio di supplire evidenti carenze sanitarie nella gestione di lievi disturbi, espressa come "automedicazione, senza necessariamente investire il piano filosofico o concettuale della medicina occidentale, possiamo considerarlo un fenomeno tipicamente italiano.

Per tale ragione è necessario sgombrare il campo da certi equivoci che vorrebbero paesi come la Francia o la Germania all’avanguardia in questa materia.

In Francia la fitoterapia è una realtà molto antica, ma completamente gestita dalla classe medica, mentre in Germania le piante medicinali vengono utilizzate prevalentemente sotto il profilo omeopatico.

Non voglio e non mi interessa in questa sede attribuire all’automedicazione un ruolo di primaria importanza, né tantomeno declassare l’omeopatia come terapia di "serie B", ma solo riportare l’argomento sui giusti binari.

La fitoterapia intesa come tradizione erboristica ereditata da Ippocrate, Paracelso o Mattioli, è concepita interamente come medicina "allopatica".

Ho ritenuto necessaria questa premessa al fine di illustrare con maggior chiarezza il mio pensiero relativo alla dinamica del "fitocomplesso" nonchè alla sua interazione con altre sostanze.

Tratto dal sito web: www.erboristeriadulcamara.com

 

 

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