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Cani da vita di San Patrignano

Cani da VitaSan Patrignano

La sensibilità non è prerogativa dell'uomo, spesso anche gli animali sanno proporcela in un dialogo muto e profondo. 
Molte volte sono gli animali a colmare la solitudine dell'uomo, 
quando gli altri esseri umani non sono riusciti a scaldargli il cuore. 


Vincenzo Muccioli

OBIETTIVI della PET THERAPY

La AAT è finalizzata al miglioramento delle condizioni fisiche, sociali ed emotive delle persone a cui sono dirette. Non si propone come metodo unico, infallibile, né in sostituzione di altre forme di terapia, bensì in affiancamento ad esse. 
La prescrizione, la progettazione e l’attuazione di un simile intervento richiede la presenza di una équipe multidisciplinare, a seconda del paziente e della patologia da trattare. 
Tale intervento, infatti, non è adatto per ogni persona e per tutte le patologie.
In generale, si devono tenere presenti non solo le aspettative, la personalità e la patologia del paziente, ma anche le naturali propensioni dell’operatore e dell’animale.
A seconda degli ambienti con livelli, più o meno elevati, di attività, interazione e distrazione, si avrà a che fare con situazioni che potranno indurre maggiori o minori livelli di stress.

Gli obiettivi possono essere di vario tipo:
• fisici: miglioramento di abilità motorie, su sedia a rotelle e delle condizioni di equilibrio; 
• di salute mentale: incremento delle interazioni verbali, delle capacità di attenzione, delle abilità ricreative, dell’autostima, riduzione dell’ansia e del vissuto di solitudine; 
• educativi: ampliamento del vocabolario, potenziamento della memoria a breve e a lungo termine 
• motivazionali: stimolazione attività di gruppo e delle interazioni con gli altri.


”Meccanismi d'Azione”

I meccanismi fondamentali d’azione dell’intervento sono:

il rapporto uomo-animale affettivo ed emozionale, in grado di arrecare non solo benefici emotivi e psicologici, ma anche fisici, quali l’abbassamento della pressione sanguigna, ed il rallentamento del battito cardiaco; 
la comunicazione uomo-animale, che si basa su una forma di linguaggio molto semplice, cadenzata, con ripetizioni frequenti, tono crescente e interrogativo, simile a quello che le madri utilizzano con i loro bambini e che produce un effetto rassicurante, in chi parla, e in chi ascolta. Inoltre, data l’incapacità dell’animale di valutare-correggere-contraddire le affermazioni dell’uomo, la comunicazione che deriva tende ad essere più spontanea e meno vincolata al timore di essere giudicati, quindi, meno stressante.
Questo non escude, tuttavia, che la relazione uomo-animale non sia altrettanto ricca quanto quella tra esseri umani in quanto fa uso di un’ampia gamma di segnali non verbali; 
la stimolazione mentale, che si verifica grazie alla comunicazione con l’altro, alla rievocazione di ricordi, all’intrattenimento, e al gioco, che riducono il senso di alienazione e isolamento; 

il tatto, il contatto corporeo, ed il piacere tattile permettono la formazione di un confine psicologico, della propria identità, del proprio Sé e della propria esistenza; 

l’elemento ludico, cioè il gioco e il divertimento, portano benefici psicosomatici. Questo comportamento è tipico dei cani, anche adulti, e dei gatti. Il gioco consente di rinforzare i legami, di stimolare i contatti fisici e le risate. Le persone, tramite esso, possono liberare le loro energie e ricavare sensazioni di benessere e di calma. Il dialogo uomo-animale che si viene a creare è basato principalmente sulla gestualità e il tatto; 

la facilitazione sociale, la presenza di un animale, spesso, costituisce un’occasione di interazione con altre persone, in quanto può rappresentare l’oggetto di una conversazione; 

la responsabilità: il legame uomo-animale si basa principalmente sulle emozioni che, a loro volta, favoriscono la crescita psicologica, la consapevolezza e l’assunzione delle proprie responsabilità; naturalmente, saranno proporzionali alla propria età e alle proprie possibilità, come nel caso dei bambini che dovranno necessariamente essere affiancati dai genitori nella cura di un eventuale animale di loro proprietà; 

l’attaccamento, il legame che si viene a creare tra uomo e animale può, almeno in parte, compensare la mancanza eventuale di quello interumano e comunque, favorire lo sviluppo di legami di attaccamento basati sulla fiducia, che potranno essere trasferiti in seguito ad altri individui; 

l’empatia, la capacità di identificarsi con l’animale, nel tempo viene trasferita anche alle relazioni con gli altri esseri umani; 

l’antropomorfismo, ovvero l’attribuzione di alcune caratteristiche umane all’animale può rappresentare un valido meccanismo per superare un eventuale egocentrismo e focalizzare la propria attenzione sul mondo esterno. Inoltre, la proiezione e l’identificazione di alcune parti di sé sull’animale possono aiutare gli individui a ri-conoscere e accettare parti di sé che spesso vengono rifiutate; 

il senso comunione con la natura.


SIGNIFICATO DI "A.A.A. - A.A.T. - A.A.E."

Per A.A.A. (Animal Assisted Activities) si intende l’insieme di attività svolte con l’ausilio di animali, non programmate e non terapeutiche, educative, dimostrative o con l’obbiettivo ludico. Gli interventi di A.A.A. possono effettuarsi in ambienti di vario tipo da professionisti opportunamente formati, da paraprofessionisti e da un team che vuol dire conduttore e animale. La raccolta dei dati non è obbligatoria. 


Per A.A.T. (Animal Assisted Therapies) si intende l’insieme di attività terapeutiche con uno scopo prefisso, un obiettivo chiaro e dichiarato. L’intervento assume quindi una professionalità che può essere incrementata dalla pianificazione e dalla documentazione ulteriore. Si deve rammentare che quando nella A.A.T. si utilizza il cane, esso vive per l’immediato (il rapporto si basa sul qui e ora), non sul ieri o domani, e non effettua azioni con finalità indirette (come l’uomo). Ciò rende, all’utente affetto da disabilità intellettiva, più comprensibile il comportamento essendo questo diretto. Il rapporto con il cane può far sviluppare nell’utenza l’empatia, soprattutto se "guidato” a interpretare ciò che il cane “sente”. Si cerca quindi sempre di ottenere una maggior apertura del soggetto coinvolto, soprattutto in presenza di poca autostima o a fronte di un quadro di malattia lunga o cronica. Il cane inoltre sprona ad una maggior attenzione verso l’ambiente e le persone che lo frequentano consentendo così ai soggetti di parlare più del cane che dei propri problemi.
L’accudimento dell’animale stimola la persona a scoprire e a farsi carico delle responsabilità sviluppando la sensazione del bisogno. Grazie a questa relazione si assiste allo sviluppo di legami sociali a più livelli ed alla sperimentazione di nuovi ruoli, aumentando di conseguenza la fiducia reciproca e spronando la creatività della persona nella formulazione di segnali comunicativi funzionali. La convivenza con il cane, o comunque la presenza come intrattenimento, risulta comunque sempre fonte di divertimento e quindi di continua stimolazione mentale. Il contatto fisico inoltre ben si presta ad ulteriori approfondite riflessioni, che possono trovare compimento in un progetto specifico di A.A.T. se vengono analizzate le diverse modalità di interazione della persona con i soggetti componenti la rete primaria o secondaria


Per A.A.E. (Animal Assisted Education) si intende usare l’animale,in questo caso il cane, come elemento catalizzatore di comportamenti caratteriali, e di stabilità affettivo- emozionale per l’acquisizione di responsabilità nonchè di un’organizzazione comportamentale per, attraverso questo meccanismo, favorire risultati scolastici migliori. In questo compito vengono utilizzati l’addestratore cinofilo, l’insegnante ed in certi casi l’educatore.


Con l’Attività, la Terapia e l’Educazione Assistita dall’Animale si può:

• Migliorare e/o incrementare l’interazione verbale e l’elaborazione del linguaggio 
• Migliorare e/o incrementare l’attenzione e la concentrazione
• Aumentare l’autostima, la fiducia e la sicurezza in se stessi
• Ridurre l’ansia
• Ridurre la solitudine aumentando la socializzazione
• Aiutare a sviluppare capacità ludico/ricreative
• Migliorare concetti cognitivi (ad es. forma e colore, abilità organizzativa, attenzione verso un compito, capacità di risolvere problemi, 
riconoscere ed effettuare sequenze)
• Migliorare la memoria a breve e lungo termine
• Aiutare al movimento fisico a misura delle possibilità del disabile
• Aiutare a conoscere e a migliorare la propria immagine dinamica
• Aiutare ad individuare i segnali non verbali nella comunicazione
• Offrire un senso di protezione e quello di un legame di dipendenza e di cura
• Aiutare ad apprendere ed interiorizzare il senso di responsabilità
• Fungere da valvola di sfogo emotivo
• Migliorare nel ricordare e nel riconoscere
• Migliorare l’orientamento nello spazio e l’organizzazione dello stesso
• Aumentare le capacità fisiche e motorie


Le TAA non sono consigliabili:

• nel caso di persone non in grado di prendersi cura di altri esseri viventi a causa delle loro condizioni psicofisiche 
• quando la presenza di animali induce la competizione all’interno di un gruppo
• quando gli utenti tendono a comportarsi in modo molto possessivo nei confronti dell’animale
• per persone con ferite aperte o affette da deficit del sistema immunitario 
• per persone con disturbi psichiatrici che li porta ad essere violenti
• nel caso di fobie specifiche nei confronti degli animali
• in caso di ipocondria 
• in caso di allergie 

www.canidavita.it

 

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