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250 cani detenuti in
un allevamento-lager a Ravenna
( foto LAV )
La LAV plaude alla brillante operazione condotta dagli agenti del Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli
Animali (Nirda) del Corpo forestale dello Stato che, anche a seguito di una denuncia presentata dalla LAV, questa mattina
hanno condotto degli accertamenti di polizia giudiziaria in un grande allevamento di cani da caccia, in località
Osteria, già oggetto in passato di accuse per maltrattamento di animali.
Oltre 250 i cani, di razza Pointer, che sono stati trovati rinchiusi in strutture fatiscenti e esposti alle intemperie,
tra escrementi, pezzi di carne putrida e carcasse.
L'intervento della Forestale è scaturito dalla denuncia della LAV, che aveva raccolto numerose segnalazioni in
merito ai reati di maltrattamento e detenzione incompatibile, e che descrivevano cani in stato di
prostrazione, alcuni scheletrici, altri ammalati, tutti affamati e assetati, cuccioli nati da madri malconce,
custoditi in ambiente non idoneo, in mezzo ai rifiuti e in un totale stato di incuria.
"Uno stato di incuria tanto più grave se si pensa che il titolare dell'allevamento è un medico veterinario che,
seppure in pensione, avrebbe dovuto vigilare sul benessere degli animali e assicurare loro il soddisfacimento delle
caratteristiche etologiche" commenta Ilaria Innocenti, del settore Cani e gatti della LAV.
"La LAV esprime grande soddisfazione per l'operazione condotta dal NIRDA, grazie al cui intervento le condizioni
di vita di questi animali sono emerse in tutta la loro drammaticità - aggiunge Carla Campanaro, dell'Ufficio
legale della LAV - Ci auguriamo che le indagini possano portare rapidamente ad un esito positivo della vicenda".
La LAV si augura, infine, che qualora siano confermate le responsabilità del titolare dell'allevamento, l'Ordine
dei medici veterinari provveda a radiarlo dall'albo degli iscritti.
Ufficio Stampa LAV 064461325 - 3290398535
www.lav.it
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