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Cani dal tetto del mondo

TRATTO DAL SITO WWW.IMOLOSSIDELTIBET.COM 

TRADUZIONE A CURA DEL SIG. STEFANO BROVETTO

The AMERICAN KENNEL GAZETTE - Vol. 54 n° 3 del 1 Marzo 1937
Molte razze insolite che si trovano nel Tibet, lo strano paese tra le nubi...
a cura di Eric Bailey

apso
Apso

Grazie all'aereo e alla radio, il mondo sta diventando sempre più piccolo e non esiste praticamente più un paese rimasto completamente sconosciuto all'uomo moderno. Probabilmente il Tibetrimane ancora il più misterioso, anche se il velo che nasconde questo paese incredibilmente interessante si sta sollevando velocemente e stiamo imparando sempre di più su questo popolo antico che vive oltre le montagne himalayane. Non ho intenzione di tracciare alcuna descrizione approfondita del Tibet, suppongo sappiate che si tratta di una terra sconosciuta, abitata da un piccolo popolo piacevole, allegro e gentile,e tuttavia di temperamento focoso quando provocato. Ma desidero parlare dei loro cani, che stanno cominciando a destare l'interesse degli appassionati sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti . 

Genericamente parlando, il Tibet ha diverse tipologie distinte di cani. Tutti questi tipi sono stati visti o in Inghilterra o negli Stati Uniti . Oltre ai principali, esistono altri tipi, appena conosciuti fuori del Tibet, ai quali accennerò più avanti.
Accade abbastanza spesso che i nomi perdano di significato quando vengono trapiantati in un altro paese. Per esempio il nome "Tibet", o, come talvolta è scritto, "Thibet", non è usato generalmente dai Tibetani. Essi chiamano la loro terra "Bod" e chiamano se stessi "Bod-pa", "la gente di Bod". 

Secondo l'Enciclopedia Britannica, la parola "Tibet" ha iniziato ad essere usata in Europa perché il grande altopiano, con le relative regioni montagnose al confine con la Cina, la Mongolia ed il Kashmir, che i viaggiatori attraversano per giungere a "Bod", è chiamato dai nativi "Tu-bhot", o "Alto Bod", o "Tibet"; queste indicazioni, attraverso imprecise trascrizioni di viaggio, hanno dato origine ad una varietà di forme. Di conseguenza non ci si stupisca di trovare che la parola "Apso" come nome tibetano per ogni cane a pelo lungo. È una corruzione di "Rapso" che significa "simile ad una capra". Questi cani sono, nell'aspetto generale, non dissimili dalle piccole capre a pelo lungo del paese, benchè, naturalmente, i cani siano più piccoli.

Do Kyi
Do Kyi

Nel Tibet si incontrano cani Apso di molti generi, ma frequentando a lungo i nobili tibetani, ho potuto individuare il tipo preferito. Trattandosi di un cane da compagnia, che vive in casa, è di piccola taglia. Come suggerito dal nome, deve avere un lungo mantello, più è lungo il pelo, meglio è. Per quanto riguarda il colore, il più comune è nero o grigio-ferro, ma i tibetani preferiscono un cane dorato o del colore del miele. I cani a zampa lunga, apprezzati nei paesi occidentali non sarebbero graditinel Tibet. 

Per quanto ne so, il nome "Apso"è comparso per la prima volta in inglese, riferito a questi cani, nel Daily Post di Londra del 19 agosto 1929.Il mio caso personale, è un buon esempio della difficoltà che può incontrare un europeo nel provare ad ottenere uno di questi cani. Nel 1920-21, il colonnello R.S. Kennedy era a Lhasa come ufficiale sanitario con il sir Charles Bell, che a quel tempo era ufficiale politico per il Tibet. Come ringraziamento per le cure prestate alla moglie, il comandante in capo (Tsarong Shape) voleva fare al colonnello Kennedy un regalo importante. Ilcolonnello Kennedy lo rifiutò, ma accetto invece una coppia di cani. Il maschio fu chiamato Sengtru e la femmina Apso . Portò questi cani in India, ma nel 1922 lasciò l'incarico ufficiale e me li regalò. Mio marito nel 1921 prese il post di Sir Charles Bell come ufficiale politico per il Tibet ed abbiamo vissuto nel Sikkim, sulla frontiera tibetana, per sette anni. 

Abbiamo visitato ogni anno il Tibet, portando con noi i cani. Ci siamo impegnati nel cercare di ottenere altri cani dello stesso genere. Cani simili sono facili da trovare ma era nostra intenzione trovarne esattamente dello stesso tipo, in particolare per quanto riguarda il colore. Questo è stato impossibile. Nel 1924, mio marito soggiornò un mese a Lhasa, vedendo frequentemente il Dalai Lama; con l'aiuto di Sua Santità, e di altri alti dignitari ha provato a ottenere cani del tipo corretto. Naturalmente non esiste alcun tipo di esposizione nel Tibet e conseguentemente l'allevamento non è accurato come da noi, e (mio marito) ha trovato molto difficile rintracciare cani con tutte le caratteristiche gradite ai tibetani : taglia, struttura, lunghezza e struttura del mantello, colore, e così via. 

Tuttavia, ha trovato una femmina, di proprietà di un giovane ufficiale tibetano chiamato Demon. Il proprietario non volle cederla, ma acconsentì a che mio marito la portasse con sé per farla riprodurre. Ciò era essenziale, siccome, fino a quel tempo, avevamo ottenuto cuccioli soltanto dalla coppia originale, con i pericoli connessi alla consanguineità. Questa femmina l'abbiamo chiamata Demon, poiché il proprietario la chiamava Apso, lo stesso nome della nostra. Diede alla luce una cucciolata, il cui padre era il nostro Singtru ed a tempo debito venne rimandata nuovamente in Tibet. Purtroppo, venne persa durante il viaggio e mai più ritrovata.

Do Kyi Apso
Do Kyi Apso

Mio marito terminò il suo mandato nel 1928, e fino a quel momento non eravamo ancora riusciti ad ottenere altri cani che soddisfacessero tutte le nostre condizioni. Poiché non pensavamo di tornare nel Tibet, era essenziale procurarsi un altro cane per introdurre sangue fresco e perciò scegliemmo un cane maschio, Lhasa, che era ciò che stavamo cercando sotto tutti gli aspetti tranne che per il colore. Lhasa è un cane bianco e grigio e non di un colore uniforme. Lo abbiamo preso, poiché era il più simile all'ideale che siamo riusciti a trovare. Sono felice di dire che la sua progenie, finora, è stata di colore eccellente. Lhasa era di proprietà del sig. Martin, dell'agenzia commerciale britannica, a Gyantse, nel Tibet, che lo aveva accudito per otto anni prima di regalarmelo. Successivamente, divenne proprietà del sig. Dudley del Brambledown kennel, Sheerness. Nel 1928 abbiamo portato in Inghilterra questo cane Lhasa ed anche cinque dei discendenti di Sengtru, di Apso e del Demon. Questi erano Taktru, Droma, Tsitru, Pema e Litsi. 

Circa i nomi di questi cani, potete essere interessati a sapere che la parola tibetana "Tru-gu" significa "il giovane" di qualsiasi cosa. Congiuntamente ad un'altra parola questo è abbreviato a Tru; per esempio Seng-e è il tibetano per il leone. Seng-tru (un'abbreviazione per Seng-e Tru - gu), significa "Giovane leone".I tibetani hanno una scarsissima immaginazione nel dare un nome ai loro cani e la maggior parte degli Apsoche allevano, essendo i cani-leone del Tibet sono denominati Seng-tru o semplicemente Apso. 

Quando abbiamo iniziato il nostro allevamento, abbiamo provato a seguire il filonedei giovani degli animali carnivori. Così abbiamo ottenuto Tak-tru, "Giovane tigre"; Sik-tru, "Giovane leopardo"; Sa-tru-tru, "Giovane leopardo delle nevi"; I-tru, "Giovane lupo" e così via. Successivamente, abbiamo dovuto abbandonarei nomi dei carnivori per altri come Tsi-tru, "Giovane topo" e così via. A causa di questa difficoltà di individuazione di nomi sufficienti dai giovani degli animali abbiamo infine cominciato ad usare i nomi di ragazze e dee tibetane per le nostre femmine di Apso. 

Parlando dei nomi, i mastini in tibetano vengono chiamati Do-Kyi, che significa "un cane che potete legare". Ogni nomade, o pastore di yak tiene i Do-Kyi a custodire le tende. Marco Polo nel racconto del suo viaggio in Tibet nel XIV secolo, cita questi cani e li descrive grandi quanto gli asini. Ciò è sempre stata considerata un'esagerazione irragionevole da parte sua, ma poiché gli asini nel Tibet sono insolitamente piccoli questo non è una inesattezza come si potrebbe pensare. 

Oltre a custodire le tende molto spesso inoltre sono impiegati nella protezione delle abitazioni. Per renderli feroci, è consuetudine tenere legati questimastini per tutta la durata della loro vita, fin dall'età di uno o due mesi. Di conseguenza i mastini neivillaggi hanno talvolta arti deboli e deformi, e le zampe posteriori possono essere sviluppate particolarmente male. Il cane del pastore o del nomade occasionalmente si sposta con l'accampamento del suo padrone ed evita queste problematiche esagerate, ma nel Tibet i cani non sono attivi, tranne quando mettono in pratica il precetto militare che l'attacco è spesso la forma migliore di difesa. Sono, naturalmente, inadatti ad ogni utilizzo nella caccia.

Sha Kyi
Sha Kyi

Avvicinandosi ad un accampamento tibetano, il primo segno di vita è solitamente il latrare dei cani. Subito, i proprietari escono dalle loro tende nere di lana di yak e controllano cosa ha causato l'allarme. Essi, o più solitamente i loro bambini, allora verificano che i cani siano ben legati e spesso li trattengono mentre si slancianoverso lo straniero. Anche se feroci, questi mastini sono molto affezionatialle persone che conoscono e si vedono spesso i bambini più piccoli gestirli e impedire loro diattaccare l'intruso conuna facilità e sicurezza perfette. I mastini e a volte anche i cani da caccia, portano un grande collare di lana tinto di colore rosso brillante. Questo collare rosso può essere visto abitualmente raffigurato nelle opere degli artisti tibetani. 

I mastini tibetani sono solitamente di colore nero con focature. Uno degli alti funzionari di Sua Santità il Tashi Lama ne ha avuti alcuni interamente neri, di cui andava molto fiero, ma quelli con focature sono più comuni. Talvolta si trovano in una cucciolata dei soggetti rossi. Questo cane è di costruzione molto pesante, e ha uno spesso mantello. La testa è particolarmente pesante, con pieghe così pendenti che il rosso dell'occhio è molto visibile. In un paese come il Tibet, dove sono esposti a polvere, vento e luce accecante, gli occhi spesso si ammalano a causa della sporcizia e della mancanza di cura e di pulizia. La testa complessivamente è grande e pesante, ma le teste delle femmine sono considerevolmente più piccole e leggere di quelle dei maschi. I tibetani ammirano particolarmente l'abbaiare con voce profonda. 

In 1928 abbiamo importato cinque di questi mastini. Il migliore era indubbiamente Tomtru ("Giovane orso"), un cane da villaggio. C'era poi Rakpa, che abbiamo comprato da una delle carovane di muli che viaggiano nel Tibet. Era un bellissimo cane rosso che vinse il Primo premio per i cani stranieri all'esposizione di Kensington alcuni anni fa e fu inoltre vincitore al Cruft e a molte esposizioni del Kennel club. Una delle femmine importate era la nero-focata Gyandru. Questi mastini sembrano piuttosto insensibili al freddo. In una giornata d'inverno, con il vento forte e la temperatura ben al di sotto dello zero, sceglieranno di stare all'aperto,su una chiazza di neve se possono trovarne una. 

I mastini tibetani furono esposti all' AlexandraPalace nel 1875. Più di un quarto di secolo è trascorso prima che la razza comparisse ancora, quando un esemplare venne portato in Inghilterra da Lhasa dopo la missione di Younghusband in 1904. Questo cane può ora essere visto in una teca di vetro al Museo di Storia Naturale a Londra. 

Il cane conosciuto in Inghilterra e Stati Uniti comeSpaniel tibetano non ha, per quanto ne so, nessun nome speciale nel Tibet. Pare siano più numerosi nella valle di Chumbi che in altre zone del Tibet. Claude White, che era il Primo Ufficiale politico nel Sikkim, aveva un buon allevamento di questi cani, molti anni fa. Mio marito ha avuto un bell'esemplare di questa razza quando è stato a Lhasa al seguito della Spedizione di Sir Francis Younghusband nel 1904. Questo cane lo ha accompagnato durante un viaggio di più di 1.000 miglia attraverso il Tibetfino a Simla e la fotografia a pagina 7 è stata presa nel corso di quella spedizione mentre superavano un colle innevato ad alta quota. Questo cane è stato chiamato "Lhasa" ed è stato dato alla sig.ra Frank Wormald che lo ha portato in Inghilterra in 1905. Ha partecipato a mostre, ha vinto premi ed è morto all'età di 18 anni. 
Mi vennero regalati sei di questi cani, di color crema, nero e rosso, ma li ho trascurati ed ho limitato la mia attenzione agli Apso.

Oltre alle razze conosciute cui ho accennato, lassù ci sono altre due razze molto ben definite di cani tibetani. Il primo è il cane da caccia, conosciuto nel Tibet come Sha-Ky.Kyi in tibetano significa cane. Questo cane è all'incirca della taglia di un Airedale. Il folto mantello è di colore grigio-crema. La coda è portata arrotolata sul dorso, ma talvolta può essere portata bassa. La testa è allungata ed è di colore nero, che sfuma nel grigio del corpo. Le orecchie pendono in avanti. Il cane è usato per la caccia. Viene portato al guinzaglio in vista della preda - Bharal (pecora selvatica), Cervo, Serow ecc.. e liberato. Quando la selvaggina è inseguita, adotta la tipica difesa naturale contro un lupo salendo ripido pendio, poi si gira e tenta di far cadere il cane dal precipizio. Però il cane non tenta di avvicinarsi alla preda per ucciderla, come farebbe un lupo, ma continua ad abbaiare in completa sicurezza e distrae l'animale mentre il cacciatore si avvicina e gli spara. 
Questi cani hanno una vista molto acuta, ne ho visti un paio che hanno avvistato un gregge di Ovis Ammon ad una distanza considerevole, ma il proprietario non li ha voluti sguinzagliare, poiché, ha spiegato, non vi era un luogo adatto dove poter spingere le pecore per bloccarle. 
Ho tentato di allevare questi cani. Quelli che ho preso già adulti erano problematici, perché tendevano ad aggredire gli estranei. Un cacciatore una volta mi ha spiegato che addestravano questi cani legando il cucciolo alla madre e lasciandola andare all'inseguimento, dimentica di tutto fuorchè la preda. Il cucciolo viene trascinato e sballottato. Ciò li renderebbe feroci ed attenti! I tentativi i crescere i giovani sono stati difficili poiché li ho trovati fragili. Ci sono pochi dubbi, tuttavia, che questo cane sarebbe affascinante e, se allevato da genitori importati, come il mastiff, sarebbe un tranquillo cane da casa. Non c'è traccia del lupo in loro come le orecchie pendenti testimoniano.

Un'altra razza tibetana molto caratteristica, il cane di Kongbo, non è stata mai esportata dal Tibet, per quanto so. Kongbo è una provincia nel Tibet sud-orientale. Questo cane ricorda uno schnauzer, con piccole orecchie a punta. Ho visto soltanto due di questi cani ed entrambi erano di colore rossastro. Me ne era stato regalato uno da un amico tibetano. Non l'ho tenuto poiché era molto vecchio e di salute precaria. Quando ero in Tibet, avevo uno spitz finlandese ed i tibetani, nel vederlo, lo indicavano sempre con sorpresa dicendo: "Kongkyi" (cioè cane di Kongbo). I Kongkyis che ho visto sono molto più pesanti nella struttura rispetto allo spitz finlandese, con pelo ruvido come uno schnauzer e le orecchie sono più corte.

Tibetan Spaniel
Tibetan Spaniel

Un altro cane molto popolare nel Tibet è denominato Gya-Kyi, che significa semplicemente "il cane cinese". E' più che altro simile ad un Pechinese a pelo corto. Credo che questo cane possa essere il pug cinese. Questo cane penso sia lo stesso cane, o comunque analogo, all' Ha-PAcinese, che è stato portato in esposizione in Inghilterra alcuni anni fa. Sua Santità il Dalai Lama una volta mi ha dato uno di questi cani, che ho mantenuto per un certo tempo. Era un animale domestico molto piacevole e affettuoso. Questo cane ha solitamente un collare di panno colorato (spesso rosso) su cui sono cuciti dei campanelli. 

Ho detto che "Apso" in tibetano indica "ogni cane a pelo lungo" Do-Kyi significa "cane legato" o mastino. Il Dalai Lama stesso ha mantenuto molti cani, uno dei quali descritto come "Do-Kyi-Apso" che può essere un incrocio fra un mastino tibetano ed il cane conosciuti nel Tibet come il grande Apso, denominato Tibetan Terrier in Inghilterra. Mio marito ha fotografato questo cane. Era quello unico che abbia mai visto di questa razza. 

I tibetani, naturalmente, non hanno standardizzato i tipi. Di conseguenza, non vengono allevati cani molto specializzati, o, come qualcuno potrebbe dire, cani "innaturali", artificiali. Se desiderate un cane da compagnia per la casa, dovrebbe essere piccolo, vivace e fedele; per cacciare deve essere veloce e coraggioso; per la protezione, grande, forte e feroce quando necessario. 

Tuttavia, allevare non è interamente aleatorio come può essere visto nei cani che vengono dal Tibet. Dopo tutto, le razze sono state standardizzate in Inghilterra soltanto da circa cento anni , da quando si sono tenute le prime esposizioni canine. Come negli altri paesi orientali, in ogni villaggio tibetano ci sono cani randagi, che rendono il riposo notturno quasi impossibile. Alcuni di questi sono cani abbastanza validi, poiché effettivamente devono sopportare il rigoroso clima invernale.

Tibetan Terrier
Tibetan Terrier

Su Ling-Kor, il percorso sacro dei pellegrini attorno a Lhasa, ci sono moltissimi cani di tutti i tipi, che vengono mantenuti dai pellegrini come atto di pietà. Ciò ha niente a che fare con il fatto che i cani vengano considerati sacri. Tutto ciò che si dice a proposito di cani sacri, allevati soltanto nei monasteri, è una assurdità. Ma la teoria buddista della reincarnazione suggerisce bontà verso gli animali, particolarmente in un posto sacro come Lhasa. Non si immagini che nel Tibet si vedano solo cani originari di quella terra. Occasionalmente si trovano nelle case dei tibetani cani di pura razza inglese o continentale. So che un Dalai Lamadel passato ha mantenuto dei greyhounds inglesi ed il suo cane favorito, che era sempre con lui nella casa, era un bassotto. Ciò a dimostrare che tutti apprezziamo le cose che vengono da paesi stranieri. Ecco perché potreste essere interessati ad avere uno dei cani che sono indigeni nel Tibet, quel paese sconosciuto e interessante che si trova adagiato tra le nuvole.

Per gentile concessione del Sig. Maurizio Rivoira

Sito web consigliato: www.imolossideltibet.com 

 

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