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L'ordinanza Turco: divieto di taglio di coda, orecchie e corde vocali per tutti i cani e nuovo elenco delle razze considerate pericolose

ANSA - Lun 15 Gen 2007

ROMA - Divieto di taglio di coda, orecchie e corde vocali per tutti i cani e elenco delle razze considerate violente, per cui si potrebbe arrivare anche alla soppressione . Queste le principali novità contenute nell'ordinanza del ministero della Salute sulla "Tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione da cani", che entra in vigore oggi con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento modifica quelli analoghi varati durante la scorsa legislatura, aggiungendo al divieto di allevare cani per esaltarne l'aggressivita' anche quello di tagliare loro coda, orecchie e corde vocali, nonché di utilizzare collari elettrici. La nuova lista dei cani considerati pericolosi comprende: American Bulldog, cane da Pastore di Charplanina, cane da pastore dell'Anatolia, cane da pastore dell'Asia Centrale, cane da pastore del Caucaso, cane da Serra da Estreilla, Dogo Argentino, Fila brasileiro, Perro da canapo majoero, Perro da presa canario, Perro da presa Mallorquin, Pit bull, Pit bull mastiff, Pit bull terrier, Rafeiro do alentejo, Rottweiler, Tosa Inu. Per i possessori di cani di queste razze che non sono in grado di garantire la sicurezza e' stato introdotto dal regolamento l'obbligo di interessare le autorita' veterinarie, che possono arrivare anche deciderne la soppressione.

LAV: DELUSI DA ORDINANZA,RITIRARE NORMA ABBATTIMENTI ''Aspettavamo questa nuova Ordinanza confidando in una inversione di rotta rispetto alle precedenti, invece siamo delusi e preoccupati''. Questo il commento di Ciro Troiano, responsabile SOS Maltrattamenti della Lav, all' ordinanza del Ministro della Salute Livia Turco sui cani. ''E' indubbio che il provvedimento del ministro Turco presenti degli aspetti positivi e innovativi come il divieto del taglio della coda e delle orecchie, della recisione delle corde vocali e dell'uso di collari elettrici per tutti i cani -continua Troiano- ma presenta aspetti molto negativi che aprono le porte all'abbattimento arbitrario indiscriminato di cani inseriti in una vera e propria lista di prescrizione allegata all' Ordinanza''. L'ordinanza ministeriale ''ripropone una lista di 17 cani (tra i quali rottweiler, pitbull, american bulldog, dogo argentino, tosa inu, fila brasileiro), per i quali, in deroga alla normativa esistente, si impone in ogni luogo pubblico l' obbligo dell'uso contestuale del guinzaglio e della museruola.
L'aspetto piu' sconcertante e' l'obbligo da parte di chi possiede tali cani e non e' in grado di mantenerli nel rispetto delle disposizioni dell'Ordinanza, di interessare le autorita' veterinarie competenti del territorio al fine di ricercare con le amministrazioni comunali idonee soluzioni di gestione dell' animale compresa la valutazione dell'abbattimento eutanasico''. ''Con questa Ordinanza, per la prima volta nel nostro ordinamento giuridico, si arriva a prevedere l'abbattimento dei cani in base alla razza di appartenenza e non piu' solo in base al loro stato di salute o comportamentale: cio' rappresenta un grave e pericoloso capovolgimento normativo'', conclude Troiano. ''Chiediamo al Ministro della Salute e al Sottosegretario delegato Gian Paolo Patta di ritirare subito l'articolo dell' Ordinanza che prevede la possibilita' di abbattimento di cani in base alla razza d'appartenenza e la stessa lista di proscrizione | ha detto Gianluca Felicetti, presidente della Lav. E' urgente poi che, come scritto in premessa della stessa Ordinanza, venga presentato un Disegno di Legge che punti finalmente a regolare in maniera organica la materia e che, quindi, ponga la parola fine allo strumento provvisorio d'intervento legislativo che ha, in ogni caso, grandi problemi d'applicazione''.

ENPA: FINALMENTE ADDIO A COLLARI ELETTRICI Con l'ordinanza del ministro della salute viene ''risolta la diatriba sui collari elettrici, finalmente al bando perché evidenti strumenti di maltrattamento e causa di reazioni aggressive da parte degli animali, anziché modo di contenere un carattere esuberante, come millantato da alcune pubblicita' ingannevoli''. Lo afferma in una nota l'ente protezione animali Enpa, aggiungendo che l'organizzazione ''non condivide in alcun modo la discriminazione in base alla razza, non suffragata da alcuna prova scientifica. Sono gli animali umani a insegnare l' aggressivita' agli animali che, se vengono cresciuti in un clima sereno, tendono a sviluppare un' indole naturalmente socievole con persone e con i loro simili. La Protezione Animali lavora da anni con successo su un progetto di recupero di animali che sono stati utilizzati dalla malavita per combattimenti clandestini; i cani vengono rieducati alla socializzazione da un team di esperti veterinari e comportamentalisti, dimostrando con risultati tangibili che non e' il carattere dell'animale a fare difetto, ma il contesto in cui vive''.
''L'ordinanza del ministro Turco finalmente specifica che si può definire 'aggressivo' solo un cane che abbia tentato di ledere una persona o altri animali in modo immotivato, senza provocazione alcuna. E' una distinzione di fondamentale importanza perché l'aggressività senza motivo per gli animali e' un'eventualita' estremamente remota: se un cane attacca, è perche' ha paura e non vede altre vie di uscita, oppure perché qualcuno gli ha insegnato che è un comportamento corretto. Sarebbe auspicabile un'assunzione di responsabilità da parte dei proprietari degli animali, che devono farsi carico di una corretta gestione del proprio cane, indipendentemente dalla razza o dalla taglia. Un piccolo Jack Russell educato all' aggressività può essere molto piu' 'pericoloso' di un pit bull cresciuto in un clima giocoso e abituato alla socialita' con persone e animali; non e' quindi il cane che provoca incidenti, ma un proprietario poco capace di instaurare una corretta relazione con l'animale. Non esistono cani cattivi, ma esistono molti cattivi padroni. E sono gli stessi che, una volta che il cane reagisce in modo inatteso, piuttosto che indagare sulle cause preferiscono abbandonare il loro amico'. (ANSA) 

 

la repubblica

ROMA - Nella Gazzetta ufficiale oggi in edicola spicca l'ordinanza del ministero della salute sui cani pericolosi. Anche i predecessori del ministro Turco, prima Sirchia e poi Storace, avevano emesso ordinanze provvisorie in attesa di un disegno di legge mai arrivato. Quest'ultima, chiamata "Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani", riprende quella messa a punto da Storace ma rispetto a questa contiene novità interessanti, ad esempio il divieto dei cosidetti tagli estetici di orecchie e coda, e l'obbligo di museruola e guinzaglio nei luoghi pubblici. Animalisti soddisfatti? Non esattamente. Ci sono molti punti che non li vedono affatto d'accordo, Lega Anti Vivisezione in prima fila. 

L'ordinanza è una misura provvisoria, datata 12 dicembre 2006 ma effettiva da ieri e per 12 mesi, ufficialmente in attesa di una legge definitiva. Il tratto di continuità con quelle firmate da Sirchia e da Storace è il fatto che sia stata stilata una lista di razze considerate pericolose. Diciassette, più i loro incroci, per le quali vigono delle regole particolari. Eccole: American Bulldog, cane da pastore di Charplanina, cane da pastore dell'Anatolia, cane da pastore dell'Asia centrale, cane da pastore del Caucaso, cane da serra da Estreilla, dogo argentino, fila brazileiro, perro da canapo majoero, perro da presa canario, perro da presa mallorquin, pit bull, pit bull mastiff, pit bull terrier, rafeiro do alentejo, rottweiler e tosa inu. 

Per tutte le razze, invece, divieto degli interventi chirurgici "non resi necessari dalla salute dell'animale". Concretamente dovrebbe scomparire la pratica diffusa dei tagli "estetici" di orecchie e coda e compare l'obbligo, per le "razze pericolose" di museruola e guinzaglio in tutti i luoghi pubblici. Altre novità interessanti sono il divieto di addestramenti votati ad aumentare l'aggressività dell'animale e dei collari elettrici o "altri congegni che procurano paure e sofferenza" perché possono provocare reazioni di aggressività. Quest'ultimo divieto era presente anche nell'ordinanza Storace, scaduta da quaranta giorni, ma non chiaro e dunque inapplicato.

Persistono divieti già vigenti, anche se poco noti, come l'obbligo per i proprietari delle "razze pericolose" di stipulare una polizza di responsabilità civile per i danni a terze persone, cosi da garantire l'indennizzo in caso di aggressione. In termini morali è nuovo anche l'obbligo di "vigilare con particolare attenzione al fine di evitare ogni possibile aggressione a persone". 

La reazione della Lav (lega anti vivisezione) a questa ordinanza è di parziale delusione. Ciro Troiano, responsabile "maltrattamenti" in seno all'organizzazione, spiega: "Aspettavamo questa nuova ordinanza, confidando in una inversione di rotta rispetto alle precedenti, invece siamo delusi e preoccupati". Troiano è chiaramente soddisfatto delle novità riguardo ai tagli estetici e collari elettrici ma deplora la persistenza di un elenco di razze per cui la normativa è diversa. Ma ci sono anche altri punti a sollevare critiche. Per esempio il comma che incoraggia i proprietari che non si sentono in grado di far rispettare le nuove norme ai loro animali di informare i servizi veterinari. E insieme a loro valutare le misure da attuare, "compresa la soppressione per comprovata pericolosità". La Lav teme che la discrezionalità lasciata ai padroni sul momento in cui disfarsi del proprio animale e la menzione riguardo all'eventuale soppressione possa di fatto generare una prassi sbagliata. Ciro Troiano insorge contro questo punto: "Con questa ordinanza, per la prima volta nel nostro ordinamento giuridico, si arriva a prevedere l'abbattimento dei cani in base alla razza di appartenenza e non più solo in base al loro stato di salute o comportamentale". Il presidente della Lav, Gianluca Felicetti, chiede pertanto al ministro della Salute di "ritirare subito dall'ordinanza l'articolo che prevede la possibilità di abbatimento in base alla razza". 

(15 gennaio 2007)

 

la stampa

 

Cani pericolosi: no a tagli di orecchie e coda

E' pronto un elenco di 17 razze per le quali è d'obbligo l'uso della museruola

ROMA
«Aspettavamo questa nuova Ordinanza confidando in una inversione di rotta rispetto alle precedenti, invece siamo delusi e preoccupati». Questo il commento di Ciro Troiano, responsabile SOS Maltrattamenti della Lav, all’ ordinanza del Ministro della Salute Livia Turco sull'elenco delle 17 razze considerate violente e per le quali si impone in ogni luogo pubblico l’ obbligo dell’uso contestuale del guinzaglio e della museruola. Inoltre divieto di taglio di coda, orecchie e corde vocali per tutti i cani.

«È indubbio che il provvedimento del ministro Turco presenti degli aspetti positivi e innovativi come il divieto del taglio della coda e delle orecchie, della recisione delle corde vocali e dell’uso di collari elettrici per tutti i cani -continua Troiano- ma presenta aspetti molto negativi che aprono le porte all’abbattimento arbitrario indiscriminato di cani inseriti in una vera e propria lista di prescrizione allegata all’ Ordinanza».

L’ordinanza ministeriale «ripropone una lista di 17 cani (tra i quali rottweiler, pitbull, american bulldog, dogo argentino, tosa inu, fila brasileiro), per i quali, in deroga alla normativa esistente, si impone in ogni luogo pubblico l’ obbligo dell’uso contestuale del guinzaglio e della museruola. L’aspetto più sconcertante è l’obbligo da parte di chi possiede tali cani e non è in grado di mantenerli nel rispetto delle disposizioni dell’Ordinanza, di interessare le autorità veterinarie competenti del territorio al fine di ricercare con le amministrazioni comunali idonee soluzioni di gestione dell’ animale compresa la valutazione dell’abbattimento eutanasico». 
«Con questa Ordinanza, per la prima volta nel nostro ordinamento giuridico, si arriva a prevedere l’abbattimento dei cani in base alla razza di appartenenza e non più solo in base al loro stato di salute o comportamentale: ciò rappresenta un grave e pericoloso capovolgimento normativo», conclude Troiano.

 

 

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