Google

Web difossombrone.it

La Caccia, follia senza rimedio...

a cura di Federico Vinattieri

Definirla follia non è corretto. Per definizione un folle non sa di essere un folle, pertanto non è esatto definire la caccia una follia, poiché chi và a caccia sa bene di essere un cacciatore. La caccia và ben oltre la follia. La chiamano passione, la chiamano sport, la chiamano passatempo... Ma chi ci crede, chi può crederci! Nessuno può nascondersi dietro a queste affermazioni. La caccia non è una follia... è una vera e propria totale mancanza di empatia e di sensibilità. Non esistono scuse, non esistono attenuanti. Non esiste la frase: “questa specie và cacciata perché è dannosa”... Non esiste la frase: - “dobbiamo eliminarli perché ce n'è troppi”.... Non esiste la frase: -”dobbiamo cacciarli perché manca il super-predatore”... Non esistono neanche i termini “caccia programmata”, “caccia sostenibile”, “caccia necessaria”... Paroloni... Tutte invenzioni... tutti neologismi e stratagemmi che l'uomo ha ideato per trovare una sorta di giustificazione alle sue atrocità. La caccia aveva ragione di esistere fino a prima del medioevo, quando veramente l'uomo seguiva quel che il famoso scrittore Rudyard Kipling citò come “regola fondamentale” nel suo celebre “Libro della giungla”: - “ Si può uccidere solo per mangiare, o per non essere mangiati”. Questa legge una volta veniva rispettata da ogni essere esistente su questo Pianeta, ma oramai è passata di moda più di mille anni fa e quindi ne và dedotto che la caccia non ha più motivo di esistere.

Secondo gli ultimi dati disponibili, in Italia il numero dei cacciatori registra un andamento decrescente, essendo passati da 1.701.853 nel 1980 (3% dell'allora popolazione italiana) a 751.876, nel 2007 (1,2% dell'attuale popolazione italiana) con una drastica riduzione del 55,8% (57,9% in rapporto alla popolazione italiana). Oggi la maggior parte dei cacciatori ha un'età compresa tra i 65 e i 78 anni, e l'età media è in aumento. I cacciatori in Italia hanno residenza soprattutto in Toscana (110 mila), in Lombardia (100 mila) e in Emilia Romagna (70 mila), ma anche in Piemonte (40 mila), Veneto (46 mila), Lazio (55 mila), Campania (45 mila), Sardegna (46 mila) e Umbria (40 mila). Questi dati elencati sono stati elaborati da Coldiretti su dati Istat e Ferdercaccia.

Esiste un reato in Italia, di cui nessuno vi parlerà mai... e anche chi lo conosce fa finta di non conoscerlo... che è stato messo silente nel dimenticatoio... Il reato di “animalicidio” (articolo 544 bis del Codice Civile)... Esiste? Sì, esiste... ma tacitamente non viene mai applicato!
È statisticamente provato che la stragrande maggioranza degli italiani, della popolazione europea e mondiale è assolutamente contraria alla caccia. Sono rimasti pochi, una minoranza, anzi uno “sputacchio” di persone fissate con questa pratica. Poveri ingenui... poveretti... non hanno idea di cosa stanno facendo... non si rendono conto... Siamo nella cosiddetta categoria “Perdonali Signore perché non sanno quello che fanno”.... Non hanno la più pallida idea che uccidendo anche solo pochi uccelli si rischia di disintegrare un equilibrio che oramai è precario e immensamente danneggiato.... E' un'esagerazione? Purtroppo no, magari lo fosse. Tutti lo sappiamo, ma facciamo finta di niente... Siamo sull'orlo della catastrofe ecologica e purtroppo non abbiamo un Pianeta di scorta...

La cosa strana è che ancora ci sono persone che credono alle famigerate “Specie Protette”... Svegliatevi per piacere!!! Ma voi veramente credete che durante una battuta di caccia, un cacciatore si soffermi a riflettere se quello dinanzi alla canna del suo fucile è un uccello in via d'estinzione oppure no??? Veramente ancora c'è chi crede alle favole? Alcuni cacciatori non distinguono neanche un Verdone da un Verzellino... Il cacciatore non pensa... il cacciatore mira e il cacciatore spara! Se poi, per grazie di Dio, si accorge di aver sparato e ucciso una specie protetta, la soluzione è facile: basta seppellire la preda. Questa è la verità! Questo è il gioco! Non esistono cacciatori ecologisti! Non esistono cacciatori sensibili! Non esistono cacciatori responsabili! Esistono solo cacciatori. Chi dice il contrario è un ipocrita.

Ridicoli... partono al mattino presto, da soli o in squadre, con le vesti dei guerriglieri del Vietnam, in tuta mimetica... con il giubbottino fosforescente, per evitare di spararsi tra di loro.... Ma come vi vestite?.. Mimetici con il gilè d'emergenza ad alta visibilità!?.... Ridicoli... veramente ridicoli... Ma loro si sentono veri uomini, pronti alla guerra.

Ma siamo noi i rompi scatole, noi siamo coloro che danneggiano, noi che cerchiamo con tutte le forze di salvaguardare ciò che rimane, siamo noi che diamo fastidio... Loro sono i bravi, loro sanno come funziona l'eco-sistema e parlano di “equilibrio”. Tutti parlano sempre di libertà, lo sentiamo dire spesso alla televisione, dai Parlamentari... Paese libero, la libertà è un diritto dell'uomo... E' questa la libertà? Non siamo neanche liberi di fare una passeggiata nel proprio bosco, senza dover aver paura di essere impallinati! Ma stiamo scherzando? Non siamo liberi di portare il nostro cane a passeggiare nel bosco con noi? Queste restrizioni...ma per cosa... ma per chi?... Per questi pochi bischeri? (come diciamo a Firenze).

I cacciatori hanno libero accesso anche nelle proprietà private... Lo sapevate? Eh sì... grazie all'articolo 842 del Codice Civile un cacciatore con il fucile il mano ha accesso nei fondi privati e può fare ciò che ritiene più opportuno.... Incredibile eh? Invece in Italia è una realtà! Per assurdo puoi mandar via dalla tua terra un fotografo naturalista, ma devi far entrare un cacciatore! Solo in Italia si poteva concepire una normativa così assurda.

A volte mi capita di ascoltare involontariamente delle discussioni tra persone anziane, al bar, di ritorno da una intensa mattinata di caccia.... Si fa la conta delle vittime... “Oggi io quattro Allodole...”, “Ah bravo... io invece oggi cinque Storni”... e io lì, con la testa china sul bancone del bar, a immaginare la bellezza dell'Allodola e gli stupendi colori dello Storno... Perché Signore mi hai fatto nascere con questa sensibilità... Perché devo patire così?! Ma perché devo subire questo genere di oppressione mentale?... Perché questa mancanza di sensibilità nella gente? Da cosa dipende? Perché non capiscono? Non sono mai riuscito a darmi una risposta. Perché non fotografare invece di sparare... La dinamica è la stessa... Basta mirare e sparare... In più neanche si paga il porto d'armi... Tutt'al più si dovrà comprare una buona ottica per il tuo corpo macchina, ma niente di più... Qual è il gusto che si assapora nello stuprare la natura? Qual è la straordinaria bellezza nello sparare una cartuccia con 40 grammi di piombo a un uccellino che ne pesa la metà. Una volta ucciso l'animale cosa vi resta? Il ricordo dello sparo? Il ricordo dell'inseguimento? Cosa? Il nulla!
Cacciare per divertimento? Ma dai! Mi volete far credere che non avete alternative per divertirvi? Ma andare a tirare al piattello!

Negli anni ho capito che era vera la frase che scrisse Adriano Celentano in diretta TV tanti anni fa: - “La caccia è contro l'amore”.

Io sono un allevatore... Molte volte gli allevatori sono anch'essi mal visti dagli animalisti... Ma noi allevatori sappiamo bene in che modo trattiamo i nostri animali e quindi non abbiamo nessun rimorso, anche perché gli animali che alleviamo sono una nostra creazione e non esistono allo stato naturale. Allevare a scopo riproduttivo non può essere che un bene, se viene fatto con tutti i criteri. La sensibilità si incentiva anche allevando. Non a caso non ci sono cacciatori tra i membri dell'Allevamento di Fossombrone, e uno dei requisiti tassativi per essere un nostro collaboratore è quello di rispettare l'ambiente. Scrivendo questo articolo sono consapevole che mi tirerò addosso l'antipatia e la disapprovazione di tanti allevatori cinofili... allevatori di razze da caccia soprattutto, i quali, ahimé, sono automaticamente anche cacciatori. Dopo tanti episodi a cui ho assistito, dopo tante notizie sconvolgenti che ho letto e dopo il caso dell'orsa “Daniza”, mi son sentito quasi in dovere di schierarmi pubblicamente e di scrivere ciò che penso.

Non dobbiamo più tollerare la pratica della caccia.... Non dobbiamo e allo stesso tempo non possiamo permettercelo. Non esistono specie in via d'estinzione e specie in via di prolificazione... Tutti siamo a rischio. Tutti... eh sì, anche noi! Non sono un catastrofista... Sono un realista.... Mi baso solo su quanto leggo e su testimonianze di grandi personalità nel mondo della scienza. La situazione è peggiore di quanto si possa pensare. Per come stanno le cose ai giorni d'oggi è una vera follia poter solo pensare che vi siano degli individui che girovagano nei boschi a uccidere esseri viventi... Io non posso tollerarlo più. Non possiamo cambiare niente?... Non lo so... Ma certamente non me la sento più di nascondere la mia indignazione su questo argomento. Non me la sento più di far buon viso a conoscenti e sconosciuti che raccontano delle loro storie di caccia. Non me la sento più di sorbirmi questa sofferenza mentale durante la stagione venatoria... Io non lo voglio e non lo posso accettare. Sappiate quindi che da oggi la tolleranza da parte mia sarà zero. Per queste persone non vi è speranza... Non è pensabile un tentativo di rimetterli sulla retta via... Non cambieranno mai... Non possono cambiare... Moriranno con le loro convinzioni... Moriranno credendo di essere nel giusto a uccidere gli animali... Moriranno convinti di aver fatto del bene.... Moriranno con il fucile in mano.... Non cercate quindi di migliorarli... Non cercate quindi di parlargli di ambiente..... Non cercate quindi di sensibilizzarli... E' tempo perso! Se sei un cacciatore... resti un cacciatore per tutta la vita... Non puoi cambiare... Puoi solo essere messo in disparte.... Puoi solo diventare invisibile, insulso, inesistente...

Io da oggi lo farò... Non vi considero... Per me siete invisibili!

Da oggi mi schiero a favore della natura, come del resto mi sento di esser sempre stato!
Fatelo anche voi!

Chi non lo farà non sarà molto diverso da loro...

Federico Vinattieri

 

Torna all'elenco degli articoli sul cane

Questo articolo è protetto dalle Leggi Internazionali di Proprietà.
E' PROIBITA la sua riproduzione totale o parziale, all'interno di qualsiasi mezzo di comunicazione
(cartaceo, elettronico, ecc.) senza l'autorizzazione scritta dell'autore.

Torna su

 

Torna alla Home collabora con difossombrone.it
Copyright © Difossombrone.it tutti i diritti sono riservati

Sito internet realizzato da VedaNet