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 | L'amore e la
    dominanza  nella foto: Rocky di Marinella Gubellini
   Il corretto
    rapporto uomo-cane
 Sappiamo tutti che i cani discendono dal lupo, ma forse non riflettiamo
    abbastanza su cosa questo significhi quando dobbiamo capire i comportamenti
    dei nostri cani. Nonostante secoli di selezione ed allevamento la base
    genetica del cane è rimasta quella del lupo ed è quindi inutile pretendere
    da lui comportamenti umani che non conosce e non può assumere perché le
    sue capacità mentali non gli permettono di arrivare alla complessità del
    comportamento, del linguaggio e dei sentimenti umani.
 E' indubbio però che i cani ci stupiscano: a volte sembra che si comportino
    come noi e che capiscano ogni cosa.
 Ciò avviene perché all'interno della gamma di comportamenti e istinti del
    cane ve ne sono molti che si armonizzano perfettamente con i nostri e lo
    spirito di osservazione e la sensibilità che possiedono permette loro di
    capire molte cose di noi.
 
 Un aspetto che spesso ci sorprende è la loro grande capacità di
    interpretare e a volte di anticipare i nostri comportamenti e stati d'animo;
    sembra che capiscano le nostre frasi. In realtà non è proprio così:
    possono, per esempio, riconoscere che a quel nostro comportamento o stato
    d'animo corrisponde una precisa situazione (se prendiamo il guinzaglio, si
    andrà a fare la passeggiata) ma non dobbiamo mai scordare che il loro
    sistema di comunicazione è molto diverso dal nostro: noi comunichiamo
    principalmente attraverso la parola, loro attraverso le posture del corpo e
    gli odori.
 Perciò se vogliamo comunicare con loro siamo noi a dover apprendere il loro
    modo di comunicare e non dobbiamo aspettarci che accada il contrario.
 Ciò e tanto più importante in quanto moltissimi dei problemi che si creano
    fra uomo e cane derivano proprio da incomprensioni nella comunicazione (ad
    esempio, abbracciare un cane dominante, significa, per lui, cercare di
    sottometterlo e con tutta probabilità reagirà in modo aggressivo).
 
 La natura sociale di uomini e
    cani - Indubbiamente, uomo e cane in molti aspetti si
    assomigliano ed in effetti sono entrambi mammiferi sociali (vivono cioè in
    branco). Anzi sia l'uomo che il cane necessitano della vita di branco; la
    solitudine e l'isolamento sono deleteri per entrambi e, come le altre specie
    sociali, hanno leggi che regolano i rapporti fra gli individui dello stesso
    gruppo: quelle di uomini e cani in molti aspetti sono simili, anche se
    quelle del cane sono indubbiamente più semplici ma più rigide.
 In natura, la vita sociale del lupo è vivacissima e i rapporti fra gli
    individui del branco prevedono la presenza di capi (un maschio e una
    femmina) e una gerarchia di individui via via più sottomessi; tutta la vita
    del branco ne è condizionata: gli unici a riprodursi sono i due capi, i
    dominanti hanno la precedenza nel mangiare per nutrirsi con i pezzi
    migliori, dormono nei punti più favorevoli, prendono le decisioni che
    regolano la vita del branco, assumono posture del corpo (coda alta, orecchie
    dritte, atteggiamento impettito) che riaffermano continuamente il proprio
    ruolo, le dispute vengono risolte con comportamenti di dominanza che a volte
    sfociano in un'aggressività quasi sempre rituale.
 I cani applicano queste regole sia agli altri esemplari, che alle persone
    che vivono con loro e ciò comporta notevoli conseguenze nel comportamento
    che dobbiamo assumere nei loro confronti. Ribadiamo che è fondamentale
    avere ben chiaro che siamo noi a dover conoscere e capire il nostro cane e
    non viceversa: lui continuerà sempre a comportarsi da cane e a considerarci
    suoi simili appartenenti al suo branco; noi, invece, dobbiamo imparare a
    conoscerlo, in modo da poterci comportare "da cani": è questo il
    vero segreto per avere un giusto rapporto con lui.
 Il ruolo più importante e gravoso spetta dunque all'uomo:
 gli insuccessi educativi e le problematiche comportamentali sono, nella
    quasi totalità dei casi, da addebitare ad errori umani.
 Vediamo dunque come impostare un rapporto con il proprio cane basato su
    affetto e dominanza, i due aspetti essenziali per convivere serenamente con
    lui; sono fondamentali perché un cane senza ricevere attenzioni sarà
    infelice e senza riconoscere la posizione di dominanza del
    proprietario-capobranco non sarà obbediente e rispettoso.
 
 I cani e l'amore - I
    cani si nutrono letteralmente di amore: la loro è una vera e propria
    vocazione. Manifestano un attaccamento viscerale verso i propri compagni di
    vita, siano essi uomini o altri cani, e lo esprimono volendo sempre stare
    con loro e facendo incredibili festeggiamenti ogni volta che si riuniscono
    dopo una separazione, comunque sempre dolorosa; anche i nuovi incontri sono
    quasi sempre caratterizzati da grande entusiasmo e felicità di conoscere
    qualcuno.
 Pongono l'amore talmente in cima al loro modo di essere che molto spesso
    esprimono felicità nel salutare perfino coloro che li abbiano maltrattati.
    I cani privati di affetto e stimoli sociali, sviluppano spesso caratteri
    duri e scontrosi, manifestando forti difficoltà di relazione con gli altri.
 E' quindi chiaro che per avere un buon rapporto con un cane è necessario
    trasmettergli la felicità che deriva dallo stare con lui; i cani devono
    sentire il gusto di vivere in branco, il più possibile vicino ai loro
    compagni, amano la vicinanza, il contatto fisico, la comunicazione. Un cane
    tenuto ai margini della vita familiare, ignorato o trascurato può
    sviluppare comportamenti negativi e certamente non sarà felice: l'idea che
    il cane debba fare il cane sulla quale molti si basano per tenerlo sempre
    fuori casa, magari al gelo, o chiuso in un recinto è quanto di più
    sbagliato si possa fare.
 La loro vita ideale è quella che li veda sempre a stretto contatto con il
    proprio branco-famiglia e non dobbiamo mai dimenticare che le separazioni,
    anche brevi, non sono mai piacevoli, perché vanno contro l'istinto canino
    di rimanere sempre uniti ai propri compagni.
 In ogni caso, tenere il proprio cane vicino a sé non significa viziarlo
    bensì, semplicemente, andare incontro al suo istinto. Però il confine fra
    l'assecondare la sua natura e lo scivolamento negli errori di educazione è
    labile e può essere facilmente superato: infatti, purtroppo, sbaglia anche
    chi esagera nell'assecondare troppo il proprio cane fino a permettergli di
    tutto.
  nella foto: Terranova di proprietà di Alice De Bortoli
 I cani e la dominanza
    - Un cane è rispettoso e obbediente solo con coloro che si pongano nei suoi
    confronti come capi-branco e sarà invece disobbediente e un po'
    menefreghista con coloro che ai suoi occhi appaiono come figure prive di
    autorevolezza e carisma.Anche qui si può spaziare tra esemplari con un'innata propensione alla
    docilità e alla sottomissione e altri tendenti ad imporsi ad ogni costo, ma
    con tutti è necessario trasmettere segnali e assumere comportamenti atti a
    manifestare dominanza nei loro confronti.
 L'arte della dominanza è proprio la capacità di porsi come capo nei
    confronti del proprio cane: è difficile, perché spesso accade di essere o
    troppo severi o troppo accondiscendenti e di sbagliare i segnali che gli si
    inviano.
 
 In una comunità di lupi, il capobranco è un individuo carismatico, forte,
    sicuro di sé, autorevole, equilibrato e mai inutilmente violento che si
    occupa amorevolmente delle sorti della sua comunità guidandola e prendendo
    le decisioni importanti; la forza viene usata solo nei confronti di chi
    sfida la sua autorità (e spesso gli scontri sono solamente rituali), per
    difendere il territorio e nella caccia.
 Comportarsi da capo non è sempre facile, soprattutto per coloro che non
    siano portati a farlo; ognuno di noi tende a rapportarsi a suo modo con il
    proprio cane e non è detto che chi sia in generale deciso nella vita (ad
    es. con le altre persone) lo sia anche con il cane, così come può accadere
    che personalità tendenzialmente indecise e insicure riescano ad instaurare
    con lui un rapporto corretto.
 
 Ma cos'è la dominanza e come si deve comportare un capobranco?
 Carisma, decisione, coerenza sono le caratteristiche principali, peraltro,
    per nulla in contrasto con affetto, disponibilità, dolcezza. Essere
    capobranco non significa essere violenti dittatori bensì saper segnalare
    con chiarezza e fermezza cosa vada o non vada fatto. Il nostro cane capirà
    ciò che gli vogliamo comunicare solo se useremo segnali estremamente
    comprensibili.
 Ogni esemplare avrà bisogno di un'appropriata "dose" di
    dominanza: come puro esempio, molto probabilmente ne servirà di più per
    controllare l'aggressività di un Rottweiler maschio verso altri esemplari
    dello stesso, che per insegnare ad una femmina di Golden Retriever a non
    salutare tutte le persone che incontra per strada.
 
 Amore e dominanza nel rapporto
    uomo-cane - L'equilibrio tra amore e dominanza va impostato non
    appena si inizia la convivenza con il proprio cane.
 Immaginiamo quindi di portare a casa il nostro bellissimo cucciolo: ha un
    aspetto adorabile, è simpaticissimo, ha un muso fantastico: ci verrebbe
    naturale permettergli qualsiasi cosa! Eppure è qui che inizia quel lungo e
    paziente percorso che ci può portare ad essere degli ottimi proprietari.
 Dobbiamo immaginare di essere un cane adulto di carattere forte e sicuro che
    permette al cucciolo di leccarlo, saltargli addosso, mordicchiarlo ma che è
    anche pronto a ringhiare maestosamente, fingendo magari un'aggressione, in
    modo da fargli capire che sta esagerando.
 Il concetto di limite è molto importante; i cuccioli che crescono senza le
    lezioni impartite da genitori e fratelli rischiano di crescere senza sapere
    quando debbano fermarsi nel gioco e nel morso, mentre, al contrario, quelli
    inutilmente maltrattati dall'uomo diventano timidi e inibiti.
 Non impegnarsi nell'educazione di un cane significa indurlo a fare tutto ciò
    che gli passa per la testa: dal tirare al guinzaglio al saltare addosso per
    fare le feste, dal mordicchiare per gioco al mordere seriamente per
    dominanza.
 
 Al nostro nuovo cane dobbiamo assicurare amore, rispetto, cibo adeguato,
    acqua fresca, cure veterinarie, un punto della casa o del giardino dove
    dormire, moto e gioco quotidiano, senza però dimenticare che l'educazione
    è altrettanto importante e deve cominciare insegnando alcune cose
    fondamentali.
 
 I cuccioli, oltre a fare i propri bisogni dappertutto, tendono ad essere
    piuttosto invadenti mettendo continuamente alla prova la pazienza di chi li
    circonda, mordicchiano tutto quello che capita loro sotto tiro, rischiando
    di sviluppare comportamenti indesiderati.
 Come abbiamo già sottolineato, risulta spesso difficile
    "sgridare" un dolcissimo cucciolo o negargli qualcosa, ma dobbiamo
    ricordare che lo facciamo per il suo e il nostro bene: lui crescerà
    equilibrato e quindi accettato da tutti e noi godremo dei vantaggi del
    capo-branco.
 
 Come rafforzare la dominanza sul proprio cane - Non serve essere aggressivi
    per essere dominanti. Bisogna invece essere severi e soprattutto molto
    coerenti. Quando si vieta al cane un certo comportamento, bisogna continuare
    coerentemente (e pazientemente) finché il cane non ha capito, insistendo
    anche per molti mesi. I messaggi verso il cane devono essere chiari ed
    espliciti. Se gli vietate una cosa solo ogni tanto il cane non capirà il
    messaggio. Anzi tenderà a non capire la forza del divieto anche se solo di
    tanto in tanto vi "dimenticherete" di rinnovare il divieto di
    fronte al suo comportamento sbagliato.
 
 Ecco alcuni semplici comportamenti che rafforzeranno la dominanza sul vostro
    cane:
 
      
        non permettere al cane di accedere al letto o al
        divano tranne nei momenti di gioco;
        il cane deve stare fisicamente più in basso di voi:
        ad esempio, per terra se siete seduti, sul proprio giaciglio se siete
        sul letto, ai vostri piedi se siete sul divano;
        abituare il cane a passare sempre dopo di voi
        attraverso una porta quando si entra/esce insieme da una stanza;
        far mangiare il cane sempre dopo un vostro pasto;
        abituare il cane a mangiare la sua pappa solo dopo
        aver ricevuto il vostro esplicito permesso;
        di tanto in tanto sottomettere fisicamente il cane
        girandolo sulla schiena e appoggiandogli entrambe le mani sul petto per
        almeno 20/30 secondi.   
 
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