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Il farmaco che batte
il tumore
a cura di Adriana Bazzi - Tratto dal Corriere della
Sera
Oscar, guarito
sperimentato con successo, un mix di vitamina e monossido di azoto.
Dopo l'esito positivo su altri animali i ricercatori dell'Ohio lo proveranno sull'uomo...
MILANO — Oscar è ormai una celebrità. La sua storia comincia quando si ammala di tumore, un adenocarcinoma dell'intestino molto maligno: non si muove più e può sperare di sopravvivere solo tre mesi. La chemioterapia e la radioterapia non servono a niente, così sperimentano su di lui un farmaco, nuovissimo, che fa il miracolo: il cancro scompare e lui torna a camminare.
Oscar è un paziente speciale: è un cagnolino, un Bichon frisè, di quelli che hanno il pelo bianco e un po' riccioluto e ha dieci anni. La sua fortuna (e dei suoi padroni) è stata quella di incontrare un gruppo di oncologi della Cleveland Clinic, in Ohio, che da un bel po' di anni stavano studiando un farmaco che funzionasse come un cavallo di Troia: capace cioè di penetrare, inosservato, nelle cellule tumorali e di liberare, una volta dentro, l'arma capace di distruggerle.
IL FARMACO - Il farmaco è la nitrosilcobalamina, un mix di vitamina B12 e di monossido di azoto (NO): la B12 entra nelle cellule attraverso recettori presenti in gran numero sulla superficie (perché questa vitamina è indispensabile alla proliferazione cellulare) e libera NO che è tossico. Così Oscar-il miracolato ha conquistato la platea al congresso annuale dei chimici americani a Salt Lake City, dove è stato presentato il caso, e la sua fotografia sta facendo il giro del mondo. Dopo di lui sono stati curati, con la nitrosilcobalamina, altri due cani, con buoni risultati e senza effetti tossici: Buddy, un golden retriver di sei anni, con un tumore della spina dorsale e Haley, uno schnauzer gigante di 13 anni, con un tumore della tiroide: la risonanza magnetica e gli ultrasuoni hanno dimostrato una riduzione della massa per entrambi. Quando la lista comprenderà dieci «casi clinici » in tutto, i ricercatori chiederanno all'Fda, l'ente americano per i farmaci, l'autorizzazione per la sperimentazione sull'uomo.
Cani e uomini sono molto simili da un punto di vista genetico e l'idea che ha avuto Joseph Bauer, coordinatore della ricerca, è intelligente: offrire subito un'opportunità di cura agli animali ammalati di cancro (Negli Usa sono 6 milioni) e ricavarne informazioni per salvare, in prospettiva, anche i pazienti.
Del resto uomini e cani si ammalano allo stesso modo anche perché, genetica a parte, sono esposti agli stessi rischi ambientali.
TUMORI NEI CANI - E come sta avvenendo per noi umani, anche nella popolazione a quattro zampe i tumori sono in aumento «Sono in crescita — spiega Laura Volontè, specialista all'Ospedale Veterinario Città di Pavia — anche perché aumenta l'età media degli animali, perché c'è più prevenzione e una maggiore disponibilità a curare. Anche i proprietari sono più attenti alla salute degli animali». I tumori più frequenti sono quelli della pelle, della mammella nelle femmine e dei testicoli nei maschi, ma ci sono neoplasie che si manifestano più frequentemente in certe razze. «Il Golden retriever per esempio — continua Volontè — si ammala di emangiosarcoma, un tumore della milza. Ecco perché nelle razze a rischio sarebbe bene, attorno agli otto anni, fare un'ecografia dell'addome». Anche per i cani si sta cominciando a parlare di prevenzione e di diagnosi precoce, oltre che di nuove chemioterapie.
Adriana Bazzi
26 marzo 2009
Articolo segnalato allo staff di Fossombrone dalla
Sig.ra Lucia Mariani
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