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La Cinofilia come risorsa delle aree montane

a cura di Gian Carlo Bosio, Presidente PRO SEGUGIO

Il 1 giugno 2002 si è tenuto un importante Convegno a Sillano, nell'Alta Garfagna in Provincia di Lucca, organizzato dalla Pro Segugio. 
Il tema trattato:"La cinofilia come prospettiva di valorizzazione delle aree montane".

Il 2002 è l'anno che la Comunità Europea ha dedicato alla Montagna.
Montagna che sempre di più viene messa in difficoltà dal particolare momento economico e culturale che caratterizza questo periodo.
In questo contesto la Società Italiana Pro Segugio si è attivata per organizzare una serie di iniziative tese a valorizzare e a meglio far conoscere la Montagna Italiana con le sue bellezze e la sua cultura e tradizione da salvaguardare.
Dalle verifiche zootecniche svolte in località alpine, come le recenti prove per segugi in Val Taleggio e a Gorno in provincia di Bergamo, ed appenniniche, in Alta Garfagnana, ad iniziative come, per l'appunto, questo Convegno che assume un interessante significato tecnico ma anche politico e sociale.
La Montagna ed il suo mondo muoiono che non si aiutano con iniziative ed attività che possono tranquillamente convivere con una cultura che è stanca di essere violentata.
Il Professor Luigi Guidobono Cavalchini, libero docente dell'Università degli Studi di Milano, allevatore di pastori bergamaschi e giudice ENCI, ha fatto un'ampia descrizione delle possibilità che la cinofilia può riservare, se ben organizzata e sviluppata, nel contesto delle aree montane
soffermandosi sull'addestramento dei cani da pastore e da utilità in genere.

Il Professor Pier Paolo Mussa, libero docente dell'Università di Torino, è entrato nel merito delle incredibili opportunità che i cani da caccia, per il loro allenamento ed addestramento, possono riscontrare nelle aree montane e dei vantaggi economici e turistici che si possono sviluppare impostando in modo serio una programmazione, in senso cinofilo, di aree ora svantaggiate e senza oggettivi sbocchi.

V'è da sottolineare come l'economia montana rurale, quindi, possa trarre degli innegabili vantaggi economici, dovuti anche all'incremento turistico, con l'istituzione di aziende che potremmo chiamare CINO-TURISTICHE da individuare e anche all'interno di aree protette. I cinofili italiani per allenare ed addestrare e far gareggiare i loro cani sono costretti a recarsi all'estero dove trovano campi idonei con selvaggina naturale. Caratteristiche queste presenti ovunque sulle nostre montagne.
In Italia strutture per la cinofilia fatte e pensate in questo modo non ne esistono pur essendo la richiesta elevata.
La Pro Segugio, anche a seguito di questo incontro, sta preparando, in collaborazione con l' Università di Milano con il Prof. Cavalchini e di Torino con il Prof. Mussa, un progetto da presentare al ministero dell'Agricoltura e dell'Ambiente che ha come obiettivo la valorizzazione delle aree svantaggiate utilizzando la cinofilia come strumento qualificante.

Gian Carlo Bosio
Presidente PRO SEGUGIO

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