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     L’evoluzione del
    Mastino Napoletano 
    a cura di Federico Vinattieri 
      
    sopra: "Mastino Napoletano del passato" ;
    
    sotto: "Mastino Napoletano odierno" 
      
    Il Mastino Napoletano. 
    La maggior parte delle persone pensano che questa razza,
    come scritto in molti libri, sia rimasta addirittura invariata dall’epoca
    romana ad oggi.  
    Chi è rimasto legato a questa razza per tanto tempo, come il sottoscritto e
    come anche tutti componenti della Sezione Mastino Napoletano del mio
    allevamento, sa che la realtà non è così. 
    Il nostro Mastino si è evoluto così rapidamente da apparire quasi
    un’altra razza.  
    Dal dopoguerra ad oggi il grande Molosso italiano ha cambiato molto aspetti
    della propria morfologia, tanto da far sembrare obsoleto anche il proprio
    Standard. Fortunatamente, grazie alla documentazione fotografica, possiamo
    sommariamente ricostruire l’evoluzione di questa affascinante razza. 
    All’inizio si presentava come un cane leggero, con garrese abbastanza
    alto. Il Mastino di allora oggi non sarebbe molto diverso da un “Cane
    Corso”. La testa non era tempestata da rughe e pliche come nell’odierno,
    ma si presentava piuttosto liscia e con pelle poco spessa e poco abbondante.
    La presenza di giogaia era quasi impercettibile in confronto alle giogaie
    molto evidenti nei soggetti attuali. Si sono mantenute però alcune delle
    basi anatomiche fondamentali della testa e del corpo. Gli assi
    cranio-facciali sono sempre rimasti più o meno paralleli nel corso degli
    anni, così come la larghezza del cranio e del tartufo. La lunghezza del
    muso era indubbiamente superiore ed era inferiore la distanza tra i due
    canini, che determina la larghezza del muso. La correttezza nella dentatura
    era scarsa. Ormai oggi, difficilmente si individuano in esposizione dei
    soggetti con deficienze di premolari e con deviazione della mascella. Anche
    il prognatismo è stato quasi del tutto debellato nel Mastino; resta
    comunque un carattere genetico raro. Negli anni 50’-60’ vi erano enormi
    problemi nella dentizione di molte razze, tra cui anche la nostra. 
    Nel corso degli ultimi 40 anni abbiamo assistito ad un cambiamento radicale
    di caratteristiche fondamentali di questo molossoide. Innanzitutto, il
    fenomeno più evidente è stato l’aumento della taglia, dei volumi e della
    massa muscolare. Oggi l’imponenza del Mastino è proverbiale, e questo
    conferma che la razza è cambiata. Osservando le foto un profano può dire:
    “un’altra razza, un altro cane…” e non c’è da stupirsi più di
    tanto. 
    Questo ovviamente vale se si parla dell’estetica in generale, ma chi
    alleva da tempo sa bene che, come in molte altre razze, il tipo di cane
    cambia se si passa da una linea di sangue all’altra. Il tipo cambia da
    allevamento a allevamento. Tutto viene determinato dal concetto di tipo che
    un allevatore possiede. 
    Sarebbe opportuno che una commissione tecnica specialistica, composta da
    allevatori e giudici qualificati, si riunisse e mettesse insieme un nuovo
    aggiornato standard di razza, in grado da dirigere e guidare meglio gli
    allevatori nel loro lavoro di selezione. 
    È ormai il tempo di adeguarsi all’evoluzione che la razza ha subito. 
    Federico Vinattieri 
            
          
 
            
          
      
    
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