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Vita da cani a Bucarest

vita da cani

( foto: http://www.diamocilazampa.it/ )

a cura di Alessandro Ursic

Un bastardino è accusato della morte di un uomo d'affari. Ne nasce un caso Bosquito, anche chiamata Coco, è nata in strada o forse è stata abbandonata, nessuno lo sa. Una storia triste come ce ne sono tante a Bucarest, ma con un'aggravante: Coco ha ucciso una persona e ora potrebbe venire condannata lei stessa a morte, mentre i giudici sembrano non voler considerare le domande di adozione che la salverebbero. Intanto, lei aspetta il processo nei suoi confronti dietro le sbarre. Di un canile.
I fatti. La piccola Coco, infatti, è uno dei tanti cani randagi che vagano nella capitale rumena. E' considerata la responsabile della morte di Hajime Hori, un 68enne uomo d'affari giapponese che il 29 gennaio ha perso la vita dopo il morso di un cane a pochi passi dalla sua casa di Bucarest. Coco l'ha azzannato alla coscia, tranciando un'arteria e facendo così morire Hori dissanguato. La cagna è stata individuata dai poliziotti della capitale e rinchiusa in un canile. Ora si svolgerà il processo contro di lei: il Comune di Bucarest vorrebbe ucciderla con un'iniezione letale, ma le associazioni per i diritti degli animali sono insorte. Una di queste ha affidato la difesa di Coco all'avvocato Paula Iacob, uno dei legali rumeni più famosi. La Iacob ha chiesto una nuova perizia sulla morte del giapponese, che secondo lei potrebbe essere morto per un infarto e non per il morso. Il verdetto dovrebbe arrivare nei prossimi giorni.
Le polemiche. L'associazione animalista Cutu Cutu, che ha preso le difese del cane, dubita che il colpevole sia Coco. Questo bastardino con un simpatico musetto è lontano dall'immagine classica del cane di strada aggressivo.
Non può essere stata lei, è molto timida, ha detto Marcela Lungu, un'attivista. Sono andata a visitarla e se ne stava seduta in fondo alla gabbia, aveva paura di venirmi vicino. Le autorità la stanno usando come un capro espiatorio?. La proposta di dare il cane in adozione (ci sarebbero almeno cinque richieste) è stata però bocciata da un giudice la scorsa settimana. Sull'onda di questo caso, che ha scatenato un acceso dibattito in Romania, il sindaco di Bucarest ha intanto lanciato una "caccia al cane randagio" per ripulire le strade della capitale. Secondo i dati della polizia, ne vengono abbattuti 45 al giorno, tra le proteste degli animalisti e spesso anche degli abitanti dei quartieri dove gironzolano gli animali.
Il fenomeno. Il problema dei cani randagi a Bucarest esiste: secondo le stime, nelle sue strade girano tra i 50.000 e i 200.000 animali. Secondo l'Istituto per le malattie contagiose rumeno, ogni giorno nella sola capitale 70-80 persone cercano cure mediche dopo essere state morse. Le cause di questo fenomeno, secondo la tesi comunemente accettata, risalgono all'ultimo periodo del regime di Ceausescu: negli anni Ottanta il dittatore ordinò di demolire centinaia di case alla periferia di Bucarest: molti abitanti, risistemati in palazzoni fatti di appartamenti più piccoli, abbandonarono i loro cani da guardia. Oggi, in teoria chi si disfa di un cane dovrebbe incorrere in una multa di 550 euro. Ma in pratica è una misura difficile da applicare. Così, periodicamente le autorità cittadine danno un giro di vite per arginare la crescita della popolazione canina: alcuni anni fa in difesa dei cani di Bucarest si mobilitò anche Brigitte Bardot, l'ex attrice diventata una fervente animalista. Oggi, anche se la piccola Coco dovesse essere risparmiata, molti altri cani rumeni non saranno così fortunati.

a cura di Alessandro Ursic

fonte:  web http://www.petnews.it/ 

 

 

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