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Allergie ambientali

allergie cane

Le malattie allergiche hanno in comune una abnorme reattività immunologica dell'organismo verso sostanze, definite allergeni, innocue per i soggetti "normali". Una volta inalato l'allergene determina manifestazioni a carico soprattutto dell'apparato respiratorio: rinite e asma bronchiale.
Se la predisposizione genetica è fondamentale per lo sviluppo delle manifestazioni cliniche, è però l'esposizione ambientale che determina l'emergere di tali affezioni.
Tra i fattori ambientali coinvolti nell'aumento dei casi soprattutto di asma, che si sta registrando negli ultimi anni, un ruolo importante viene ricoperto dagli "Allergeni Indoor".
Posizione di primo piano, comunque, è sempre mantenuta dagli allergeni aerodispersi che provengono dai pollini delle piante, responsabili della Pollinosi.
Non rara causa di allergia respiratoria sono anche le Muffe o Micofiti.

Allergeni Indoor

L'attuale stile di vita dell'uomo nei Paesi occidentali è caratterizzato dalla permanenza per tempi prolungati in ambienti interni ("indoor").
Inoltre le costruzioni moderne, per motivi di maggiore comfort e risparmio energetico, presentano caratteristiche che facilitano l'accumulo delle polveri allergeniche ed il ristagno di inquinanti ambientali (fumo di sigaretta, sistemi di climatizzazione, prodotti per l'igiene), che determinano un effetto irritante sulle vie aeree facilitando la penetrazione degli allergeni.
Nell'ambito della polvere di abitazione gli allergeni sono rappresentati soprattutto dal materiale di escrezione degli Acari del genere Dermatophagoides.

ACARI

Altri importanti allergeni presenti nella polvere domestica sono i derivati epidermici di animali.
Un certo interesse allergologico hanno anche alcuni Miceti, come l'Aspergillus ed il Penicillum, che attecchiscono nelle carte da parati e nei condizionatori d'aria, e alcuni tipi di Scarafaggi.

MUFFE

Un buon indicatore del rischio allergico nelle abitazioni ed in particolare nelle camere da letto è il dosaggio in laboratorio della contaminazione da allergeni nelle polveri aspirate nei locali stessi. Si può effettuare su campioni di polveri raccolte con modalità e istruzioni semplici.
Una volta individuato in un soggetto lo stato allergico o "atopico", mediante l'esecuzione dei tests cutanei ed il dosaggio delle immunoglobuline E totali e specifiche, si deve attuare una attenta profilassi ambientale anti-allergene, riducendo l'impiego di tappeti e moquettes, materassi e cuscini di lana, tendaggi, parati, peluche ed animali domestici.
Quindi si prenderà in considerazione un'opportuna terapia medica e l'eventuale Trattamento Desensibilizzante Specifico mediante vaccini allergenici (Immunoterapia Specifica).

Pollinosi

Col termine pollinosi ci si riferisce ad una malattia allergica stagionale (cioè presente nel periodo dell'anno in cui circola nell'atmosfera il polline responsabile). 
Le persone sensibilizzate ad uno o più pollini presentano, nel periodo in cui è presente il polline nell'aria, problemi che vanno dalla congiuntivite (arrossamento degli occhi, lacrimazione e prurito), alla rinite (starnuti, rinorrea acquosa e ostruzione nasale), fino ad arrivare all'asma (tosse, difficoltà di respiro e broncospasmo).

Non tutte le piante o le erbe, fiorendo, possono provocare reazioni allergiche ma solamente quelle che utilizzano una impollinazione di tipo anemofilo, legata alla capacità del granulo pollinico (estremamente leggero) di essere trasportato dal vento e di rimanere così a lungo in sospensione nell'aria.
In aggiunta alle manifestazioni classiche esiste anche la Sindrome Allergica Orale (SAO), che si manifesta con prurito e gonfiore alle labbra ed in bocca dopo avere mangiato alcuni tipi di frutta e verdura che presentano allergeni in comune con i pollini.

Per potere formulare una diagnosi precisa la persona deve essere sottoposta a test cutanei e dosaggio delle IgE circolanti.
Importante poi una valutazione della funzionalità respiratoria, soprattutto nel periodo in cui il disturbo è massimo, ai fini di individuare precocemente segnali di bronco-ostruzione. 
La terapia prevede l'impiego di farmaci per uso locale o sistemico (da assumersi nel periodo in cui sono presenti i sintomi), ed eventualmente una immunoterapia specifica ("vaccinoterapia"), che va iniziata prima del periodo di fioritura.

Muffe o Micofiti

Le Muffe o Micofiti, attraverso le loro spore, sono causa non rara di allergia respiratoria, sia nella sua forma IgE-mediata che in quella, più complessa, delle cosiddette micosi broncopolmonari allergiche.
Le cause più comuni della patologia allergica vera sono Alternaria e Cladosporium, forme fungine che crescono soprattutto sulle pagine fogliari delle Angiosperme (flora filloplana). Le loro spore vengono emesse in coincidenza con l'acme della vegetazione delle piante-ospiti (fine primavera-inizio estate).
Le spore di Alternaria sono state più volte chiamate in causa come agenti di crisi asmatiche acute e gravi dell'estate e del primo autunno.
Le muffe, però, colonizzando l'albero respiratorio, possono dare luogo a delle alveoliti in cui la risposta IgE è soltanto uno dei meccanismi. In tali forme il primo fungo ad essere chiamato in causa (1952) è stato l'Aspergillus fumigatus, ancora oggi il più comune agente causale di questa patologia.
Un certo interesse al proposito hanno anche altre forme fungine, sia del genere Aspergillus (A. niger, flavus, terreus), sia di altri generi, tra i quali Penicillum, Candida, Mucor, Helmintosporium, Rhizopus.
Da ricordare anche la possibilità, dovuta all'inalazione massiccia di spore fungine che si può determinare in certe professioni (formaggiai, fabbricanti di tappi di sughero, ecc.), di sviluppare fenomeni di broncopolmonite da ipersensibilità. 
Quindi si prenderà in considerazione un'opportuna terapia medica e l'eventuale Trattamento Desensibilizzante Specifico mediante vaccini allergenici (Immunoterapia Specifica).

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