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Cromo, Selenio, Iodio, Fluoro

Il Cromo

Contenuto nell'organismo in quantità pari a 0,006 grammi, è coinvolto nei sistemi enzimatici relativi al metabolismo dei lipidi e dei carboidrati, e potenzia l'azione dell'insulina. 
Indicatore dello stato del cromo è la sua escrezione urinaria, mentre i livelli plasmatici di cromo non forniscono informazioni attendibili per la contaminazione dovuta all'uso degli aglù per il prelievo. L'integrazione con dosi superiori non sembra avere effetti dannosi. Molti degli studi sul cromo sono stati condotti su pazienti diabetici nei quali la somministrazione di cromo può migliorare la tolleranza al glucosio, ridurre i livelli di colesterolo totale e aumentare il colesterolo HDL. Anderson (1990) ha ipotizzato che scarsi apporti di cromo con la dieta possano favorire l'insorgenza di malattie dismetaboliche e cardiovascolari.
Lo stato del cromo in soggetti che praticano attività sportiva è stato studiato da Anderson nel 1984: questo autore ha rilevato un incremento dei livelli ematici di cromo e della sua escrezione urinaria dopo una corsa di 6 miglia. Dati successivi hanno evidenziato che in soggetti allenati l'eliminazione del cromo per via urinaria era molto più contenuta che nei soggetti non allenati, meccanismo di adattamento che probabilmente tende a risparmiare il cromo dell'organismo.
Evans nel 1989 ha condotto uno studio su soggetti che si sono sottoposti ad allenamento di potenza: somministrando ad un gruppo di essi una integrazione a base di cromo e ad un altro gruppo un placebo. L'autore ha riscontrato un lieve aumento della massa muscolare nel gruppo trattato. I due studi di Evans furono condotti uno su un gruppo di giocatori di football, ed un altro su un gruppo di ragazzi che si avvicinavano per la prima volta all'attività sportiva e svolgevano un allenamento con pesi. Alla base di questo aumento della massa muscolare nei gruppi supplementati con cromo ci sarebbe, secondo Evans, un potenziamento dell'effetto dell'insulina sull'anabolismo proteico a livello muscolare (uptake muscolare di aminoacidi dal plasma). I risultati di questi studi, sebbene interessanti, devono essere però confermati da altri lavori in quanto la stima della massa magra è stata condotta con metodo plicometrico, e forse sarebbe bene verificare i dati con altre metodiche più specifiche; manca inoltre una valutazione dello stato iniziale del cromo, importante per vedere se la supplementazione ha un effetto potenziante su tutti i soggetti o se lo ha solo su chi parte con una situazione di carenza latente.
Fonti alimentari di cromo sono broccoli, ostriche, funghi, carni, cereali integrali. L'assorbimento del cromo è ridotto in presenza di fibra alimentare.


Il Selenio

selenio

E' presente nel nostro organismo in quantità pari a 0,013 grammi; allo stato attuale delle conoscenze la sua principale funzione è quella antiossidante in quanto fa parte dell'enzima glutationeperossidasi importantissimo nel limitare i danni dovuti alla perossidazione lipidica. Indicatori dello stato del selenio sono l'attività dell'enzima e, abbastanza ben correlata con i livelli plasmatici, la concentrazione di selenio nei capelli. Questa tuttavia va valutata con attenzione in quanto soggetta a contaminazione da parte di agenti esterni.L'eliminazione sembra avvenire prevalentemente con le urine, mentre non è quantificabile nel sudore. E' stata da tempo ipotizzata una stretta relazione tra selenio ed esercizio fisico visto che l'esercizio intenso fa aumentare notevolmente la produzione di radicali liberi.
Tuttavia allo stato attuale mancano i fondamenti scientifici per asserire che elevati apporti di selenio possano migliorare la prestazione. In un recente studio di Tessier et al. 1994, l'integrazione con selenio non sembra avere effetti diretti sulla massima potenza aerobica; comunque, essendo piuttosto difficile che si verifichi una carenza alimentare di selenio, ed essendo non scevra da rischi una sua supplementazione, non ci sono attualmente le basi scientifiche per consigliare una integrazione di selenio agli atleti.
Fonti alimentari di selenio sono pesce, carni, fegato, rene, cereali integrali.<BR>L'assorbimento di selenio è ridotto in presenza di fibra.


Lo Iodio

iodio

Fa parte delle molecole degli ormoni tiroidei, tiroxina (T4) e triiodotironina (T3)e quindi la sua funzione principale è quella di assicurare all'organismo l'attività esercitata da questi ormoni nel processo di crescita e nella morfogenesi dei diversi organi ed apparati. L'organismo contiene circa 10-20mg di iodio.
Fonti alimentari: l'alimento più ricco di iodio è il pesce (50-100mg/100g). Negli altri alimenti il contenuto di iodio è estremamente variabile e dipende da variazioni geologiche del terreno e da vari interventi per l'agricoltura e l'industria: lo iodio è scarso nell'acqua, nella frutta e nei vegetali il contenuto è di 2-5mg/100g, il contenuto nella carne è variabile; si concentra nel latte e nelle uova (30-7Omg/100g). 
Data la diffusione della carenza iodica e l'impatto sociale del gozzo in Italia si propone di porre a 150mg/die per entrambi i sessi il livello di assunzione raccomandato (in accordo con quanto suggerito nelle RDA americane). Durante l'allattamento viene raccomandato un apporto giornaliero di 200mg/die per compensare la quota di iodio secreta nel latte. 


Il Fluoro

fluoro

Favorisce lo sviluppo delle ossa e dei denti, protegge dalla carie. Il suo fabbisogno è stimato in 1 mg al giorno.
Lo possiamo assumere dall’acqua, dal the e dai pesci, una carenza incide nell’aumento della carie, un eccesso porta a fluorosi e, nei casi più gravi, ipocalcemia con tetania.

 

 

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